l Centro di Potenza “stazione di transito”per i turisti… mentre la politica è “in vacanza”
Lo storico ristoratore di via Rosica, che lavora nel “cuore” della città dal 1969, racconta i mutamenti di una zona che potrebbe riacquistare vigore. Basterebbe prestarci attenzione…


Classe 1944, Domenico“Mi m ì ”Chiorazzo ha aperto il suo ristorante in via Rosica nel lontano 1971, nel cuore vero e pulsante del centro storico di Potenza, quello
dei vicoli e delle strade parallele, che si diramano come vene e arterie nella parte vecchia della città. Da sempre attento osservatore e commentatore  della
realtà cittadina, conosciuto e apprezzato per la sua saggezza, in oltre cinque decenni Mimì ha visto cambiare le dinamiche di Via Pretoria e dintorni, ma la sua “ricetta” per il rilancio di un Centro che ha scorto man mano languire nell’abbandono, è sempre  quella: “piccole cose”.
Da quanti anni lavora nel Centro Storico?
Dal 1969. Facevo il caposervizio alla Taverna Oraziana, e più tardi in un altro locale in Via del  Popolo. Nel 1971, ho aperto questo ristorante in Via Rosica. In realtà, la
mia esperienza lavorativa partiva dal 1961, con la scuola alberghiera, poi ho fatto una decina d’anni all’estero, Germania, Francia, Danimarca, 
Svizzera, un po’ dappertutto insomma.
E’ stato facile, nel ‘71, aprire una realtà come questa nel centro storico?
O magari sarebbe più facile oggi?
Beh, quello era il periodo del Boom. E anche qui da noi si poteva aprire con facilità, le banche ti davano un po’ di ascolto.
Adesso invece le cose sono diventate complicate. Tanto complicate, che purtroppo le varie leggi nazionali a volte vengono 
stravolte dal sistema stesso.
Oggi c’è la possibilitàdi fare somministrazione all’esterno anche non avendo il bagno all’interno del locale: questa famosa SCIA infatti non è altro che un documento per
aggirare gli ostacoli delle concessioni edilizie.
Dagli anni 70 a oggi, come l’ha visto cambiare il centro storico? di fianco al TAR verso la SEM. Adesso il Vico si trova su Largo Barbelli, e viene verso di qua).
E’ stata fatta una gran confusione, quando invece bastava prendere l’elenco telefonico del 1970-80-90 e lì c’erano gli indirizzi, tutte le strade!
Quindi il problema è la toponomastica.
De Stradis e Chiorazzo al ristorante “Mimì” a Potenza “I turisti vanno verso Matera e poi in Puglia, o il contrario. In ogni caso passano di qui. Quest’anno
è la volta degli austriaci. È solo che poi trovano un centro storico tutto sottosopra…
Diciamo che è andata bene fino al 1990, poi man mano, invece di crescere, migliorare, trasformarsi, è andata in decrescenza.
In effetti, fa specie vedere quei filmati degli anni 70 80 con tutta quella gente in via Pretoria. Sembra una di quelle strade dei film invece… americani…Oggi
Dare a una città la possibilità di allargarsi, diavere altri quartieri, è un fatto positivo, ma questo non significa trascurare il cuore della città.
Perché il Centro è stato trascurato? 
Perché c’è stato un disegno, non so se politico, se amministrativo (questo lo deve sapere chi gestisce), ma sta di fatto che hanno trovato la maniera di
allontanare le persone.
L’amministrazione dovrebbe essere pronta a dare qualche incentivo per spingere la gente a ritornare a lavorare nel centro storico.
Tanti esercizi commerciali hanno chiuso. Da cosa è dipeso?
E’ dipeso innanzitutto dai prezzi di locazione. E’ qui che l’amministrazione avrebbe dovuto pensare a qualche incentivo: far pagare meno spazzatura,
non so, far sì che chi apre in centro storico non si senta discriminato rispetto agli altri. Perché qui, a differenza che in altre zone, mancano i parcheggi, e non
si è attrezzati col trasporto pubblico, che praticamente non esiste. E’ vero, se io arrivo in piazza 18 Agosto e ho l’ascensore, non mi serve la macchina; ma
deve esserci il trasporto pubblico funzionante! E invece non c’è controllo.
Eppure basterebbe verificare l’arrivo dei bus alle singole fermate; non si è voluto arrivare a questo, ma è un fatto civile. Il “sistema verticale” di per
sé è positivo, ma da noi non funziona; se si chiude alle 10 la sera, come vuole che il cittadino possa prendere la scala mobile da un’altra parte della città e venire
verso il centro storico?
Sulla Fondovalle, Santa Lucia, c’è un”capannone”, sempre vuoto. Io dico:
fate un vero terminale, mettetelo a regime, cercate di trovare il sistema per far funzionare davvero le scale.
Hanno speso tutti quei soldi….i famosi pannelli solari avrebbero dovuto metterli da subito, per dare energia a tutto il sistema delle scale potentine.
In questi 50 anni ha magari registrato anche un cambio di mentalità nei residenti del Centro?
Ma bisogna sedersi a tavolinoe discuterne. Come commercianti avete più volte anni- incontrato l’amministrazione.
E’ Gli incontri sono comunque un fatto positivo. C’è stato un lungo periodo in cui, insieme ad altri esercenti, mi sono interessato in prima persona per il Natale
etc., però poi il Comune ha voluto fare tutto da sé e quindi tutto questo è saltato un po’ in aria.
Se il sindaco oggi venisse a mangiare qui, cosa gli direbbe?
“Vedete un po’ se potete sistemare la città”, perché in realtà a Potenza servono le piccole cose.
Per esempio, di recente, è stato fatto un casino con la toponomastica; sono state “rovesciate” alcune strade (Vico Achille Rosica 1 era quello che scendeva
No, non è questo il problema, tanto le strade comunque sono lì. Ma è tutto il resto. Per esempio, in un Centro in cui non ci sono molte attrattive, quelle
poche esistenti bisognerebbe valorizzarle.
Prenda il Cinema Fiamma, che è lì da cinquant’anni. E’ una struttura privata, ho capito, ma perché non pulirlo, metterci due reti?
Per non parlare di quelle due gallerie del Teatro Stabile, che sono sempre vuote, chiuse, praticamente cancellate. Non costa nulla aprire i cancelli la mattina
alle nove e rinchiuderli alle nove la sera. Però, intanto, i cittadini utilizzare potrebbero quelle due gallerie, mettendoci -non so- dei quadri con le porte
di Potenza. Così, se arriva lo straniero, o arriva il forestiero, comunque ha modo di vedere qualcosa… in più.
Si fa un gran parlare di “telecamere in Centro”.
Ma funzionano?
Secondo me, e faccio una mia presunzione,  non funzionano. Qui nei pressi abbiamo non una, bensì due telecamere:
se avessero funzionato, avrebbero visto tutto quello che succedeva da due tre anni a questa parte.

Di Walter De Stradis

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