Ogni anno sceglie la sua terra per allenarsi per affrontare nuove sfide. Questa sarà la volta della Vuelta di Spagna. Domenico Pozzovivo è l’orgoglio lucano del ciclismo su strada. In questa intervista rilasciata all’Apt si racconta come uomo e come sportivo.

 

Sei stato il primo lucano a vincere una tappa del Giro d’Italia, un’impresa storica che rende indissolubile il legame tra la Basilicata e la tua carriera. Ti fa piacere essere sempre accostato alla tua terra quando si parla di te, e non solo nella tua regione?
È un piacere e un orgoglio, e spero di essere un ottimo veicolo pubblicitario per la mia regione.

Sei laureato, un personaggio molto ambito dalle tv. Nel “Processo alla tappa” ricordiamo le tue riflessioni mai banali, sei amante della musica. Un corridore atipico, insomma. In questo hanno inciso anche la tua formazione, la tua famiglia, i luoghi della tua infanzia?
Credo proprio di sì, perché la Basilicata offre diversi spunti di riflessione che vanno al di là della possibilità di andare in bici. Non mi sono mai fossilizzato sul ciclismo, ho cercato di avere altri interessi e la mia famiglia mi ha sempre supportato.

Che cosa ti lega alla tua regione?
Il fatto che ci sono cresciuto. Qui ho vissuto tutte le mie prime esperienze. Sono molto legato a questa regione anche perché siamo un popolo molto radicato alle proprie origini e se per questioni di lavoro bisogna allontanarsi, il lucano cerca sempre di tornare, senza dimenticare da dove viene.

Come descriveresti la Basilicata a chi ancora non l’ha conosciuta?
Tranquilla e incontaminata nelle sue aree verdi, una caratteristica non comune ad altri luoghi in Italia.

La Basilicata ti ha adottato come il “suo” campione. E tu ricambi questo affetto partecipando a tutte le manifestazioni ciclistiche lucane quando sei libero da impegni. Un modo per essere incoraggiato, ma anche un buon allenamento…
Cerco di fare di necessità virtù e di ritagliarmi nel tempo libero la possibilità di sostenere manifestazioni a volte difficili da organizzare. In Basilicata ce ne sono molte e di importanti e spero con il mio apporto di riuscire a farle conoscere sempre di più.

Come ogni estate ti stai allenando sui monti di Pierfaone. In particolare in questi giorni ti stai preparando per la Vuelta di Spagna. È il luogo ideale per gli allenamenti?
Quando sul litorale ionico fa molto caldo, qui riesco a trovare il giusto equilibrio, poi lo scorso anno ho ricevuto la cittadinanza onoraria ad Abriola, quindi mi sento di casa.

Hai partecipato a grandi giri, e visto – in gara – le montagne più belle del mondo. Sulla base di questa esperienza, pensi alla Basilicata come un valido luogo per cicloamatori? Quali sono i tuoi percorsi preferiti in questa regione?
Possiamo competere con altre realtà, ad esempio, con quelle dell’Alto Adige che si prestano bene alla bici da strada e alla mountain bike. In Basilicata si possono trovare tutti i tipi di percorsi, grazie ai fondovalle che scorrono paralleli ai fiumi e alle salite che collegano le diverse valli. Per la bici da strada penso alle zone del litorale ionico, dove c’è tanta pianura e può divertirsi anche chi è meno allenato. L’area di Pierfaone, invece, è molto adatta alla mountain bike per la presenza di diversi sentieri nei boschi che consentono di isolarsi dal resto del mondo.

E poi l’area ionica è più vicina a casa…
Lì ho cominciato a “pedalare”. Inoltre grazie al clima più mite, anche in inverno non si deve lottare molto contro il freddo.

Pierfaone a parte, qual è il luogo in cui ti rifugi quando torni in Basilicata?
Ovviamente Montalbano Ionico, il mio paese d’origine, e poi quando posso fare un bagno vado a Scanzano, come facevo da bambino.

Cosa ti manca della Basilicata quando sei lontano?
Il calore della gente, perché soprattutto adesso che il ciclismo è più seguito, anche grazie al fatto che io partecipo al giro da tanti anni, sento più forte il coinvolgimento della gente e questo mi dà l’input per cercare di andare oltre i miei limiti.

La tua vita professionale è fatta di tour, giri, vuelte, quindi sei un “esperto” di turismo. Prova a suggerire un termine per invitare a girare la Basilicata.
Venite in Basilicata perché la varietà dei suoi paesaggi e l’assenza di traffico! Comunque, c’è una ragione per visitarla in qualunque momento dell’anno.

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