Capodanno RAI, i Lucani come barbari da soggiogare? Pittella ritiene di sì
La storia del capodanno a Potenza si sta dimostrando l’ennesimo fallimento del Governatore Pittella.    

Gestita malissimo la comunicazione, con fuga in avanti per attribuirsene il merito da parte di qualche Consigliere regionale, gestito ancor peggio il modus con il quale è stata presa la decisione, il capodanno Rai diventa il nuovo distrattore di massa delle coscienze dai veri problemi della Basilicata.
E mentre la città capoluogo vive uno dei peggiori momenti politici della storia democratica, mentre la città di Matera viene isolata ancora di più dal resto della Regione per favorire la Puglia dell’amico Emiliano, Pittella gioca a fare l’imperatore romano: ‘divide et impera’. Il Pd riduce i ‘barbari’ lucani a piccoli nuclei in guerra tra loro, in modo da poterli schiacciare meglio. Si sa il numero fa la forza: un popolo diviso è più vulnerabile e meglio manovrabile.
Peccato che la bomba gli stia scoppiando in mano, perché, oltre a dividere il Popolo lucano in tante ‘bande rivali’ spacca anche il suo esercito. Pittella dimostra, ancora una volta, di non essere un leader, di non essere un condottiero.
È, in definitiva, un senza Popolo: favorisce qualche interesse contingente spostando il capodanno (non ci sfugge che il Pd si prepara a votare a Potenza prima della fine naturale del mandato) senza avere un programma reale di sviluppo che coinvolga l’intera Regione.
Dove sono le lacrime versate sul palco di Matera 2019? Anche quelle erano parte di una strategia di marketing. Ha solo illuso i materani.
È, in definitiva, senza uomini. Quanti di quelli che oggi siedono in Consiglio,si sono pentiti della sua elezione? Molti a giudicare dai commenti: il ‘gladiatore’ non è mai esistito.
In definitiva, Pittella è divisivo. È l’elemento interno, disgregante, che sta facendo implodere il sistema. Cosa che a noi va anche bene.
Spiace, però, l’immagine che stiamo dando come Regione: divisa, campanilista e livorosa. Noi non siamo così. Ma è ovvio che non potrebbe essere altrimenti vista la qualità di chi ci governa.
Ai Lucani un messaggio: siamo meglio. Noi siamo molto meglio di quello che vogliono farci diventare: barbari divisi in piccole bande inoffensive. Sediamoci e parliamone.

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