Appena 70 euro di bonus-carburante per ogni patentato, impossibilità di prevedere vantaggi maggiori per le famiglie a basso reddito e per la Basilicata, a differenza delle altre Regioni, gestione dei fondi fatta direttamente dal Ministero con la detrazione dei costi per far realizzare una sorta di carta prepagata, sul modello di quella utilizzata per social-card e col rischio, proprio come in quella esperienza, che le spese di gestione del sistema (come mostrato dalla trasmissione Report di Rai Tre il 5 aprile 2009) sottraggano ingenti risorse ai possibili incentivi.
Lo scema di applicazione del bonus-benzina per i residenti nelle Regioni interessate da attività estrattive è approdato oggi alla conferenza Stato regioni con una bozza di decreto del Ministro dell’Economia che svela tutti gli elementi di delusione del provvedimento per i lucani.
Innanzitutto la portata economica. Dai conti fatti sulla ripartizione delle cifre, ai patentati lucani non andranno annualmente le molte centinaia di euro che qualcuno, alla vigilia di un paio di tornate elettorali, aveva promesso, ma appena qualche decina di euro. Molto meno, insomma, di quello che la Regione ha dato con lo sconto-gas, una media di 120 euro a famiglia che, per i nuclei più numerosi e a seconda dei casi, è arrivato fino a 210 euro l’anno.
Inoltre, se il Ministero prevede che per le Regioni in cui il bonus sarà non superiore a 30 euro a residente (per un puro caso nel numero ci sono quelle del Nord), le somme saranno trasferite alla Regione che ne disciplinerà l’utilizzo, mentre per quelle Regioni (ma sarebbe stato più corretto scrivere quella Regione, ossia la Basilicata), in cui il bonus sarà superiore, le somme saranno gestite direttamente dal Ministero, che le erogherà attraverso un sistema di carte prepagate gestito da una azienda privata, i cui costi saranno detratti dal bonus. E trattandosi di un sistema che non varrà per tutti gli Italiani, ma solo per i lucani, l’incidenza del costo dello stesso sul bonus finale sarà ancora maggiore.
Se, quindi, nel resto d’Italia le Regioni potranno decidere, come equo che sia, di destinare il bonus alle fasce sociali più deboli, escludendo i redditi più alti, e graduando l’entità della somma da erogare, in Basilicata, invece, la gestione centralizzata ministeriale farà avere esattamente la stessa somma, quelle poche decine di euro, sia al disoccupato che al ricco imprenditore, sia all’operaio Sata che al Sottosegretario di Stato o al presidente della Regione che, ovviamente, per giustizia e dignità non la utilizzerà destinando quello scarso pieno di benzina a una onlus.
“Questo Governo – osserva il presidente De Filippo – non finisce mi di stupirci. E mentre ci eravamo quasi abituati alle ‘leggi ad personam’ ci troviamo a fare la conoscenza con i decreti ‘contra regionem’. Per non dire che le nostre previsioni sulla modesta entità del provvedimento sono state confermate: 70 euro a patentato, non a residente, ma a patentato. Il che vuol dire che la vecchietta che non guida e non ha l’auto ma chiede al figlio di essere accompagnata a ritirare la pensione o fare una visita medica sarà discriminata; che una famiglia di genitori e tre figli minori, col solo padre che guida e un solo reddito riceverà lo stesso bonus di un single patentato e con reddito. Anche in una mossa propagandistica, insomma, il Governo non si occupa degli ultimi e mostra la sua scarsa sensibilità sociale”.
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