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 Se la nomina di Perri è finalizzata a rafforzare la promozione del turismo legato all’animazione territoriale facendo dell’ambiente, del paesaggio, della storia e della cultura della Basilicata, uno straordinario attrattore turistico,

 

Le nomine dei Commissari all’Apt ed all’Alsia sollecitano considerazioni di ordine opposto. Seppure con metodi non dissimili da quelli del passato, di cencelliana spartizione politica, non vanno, però, sottaciute le questioni di merito e le ricadute sui settori nei quali operano i due Enti subregionali, quelli del turismo e dell’agricoltura. Da questo punto di vista, mentre è da apprezzare la scelta di Gianpiero Perri, manager di provate capacità, all’Azienda di Promozione Turistica, suscita non poche perplessità, la nomina di Franco dell’Acqua, dirigente della Confindustria, all’Agenzia Lucana per lo Sviluppo e l'Innovazione in Agricoltura. E’ fuor di dubbio, infatti, che le esperienze maturate da Perri nel campo della promozione del turismo e della valorizzazione delle risorse territoriali, corrispondono, in larga misura, alla necessità di dare impulso e spinta alle politiche regionali in questo importante settore. Non così, sul versante dell’Alsia, dove la Regione ha inteso privilegiare un profilo espressione di un settore molto diverso da quello primario se non, addirittura, in alcuni casi, controparte di esso, tanto, da doversi attendere, sicuramente, le proteste dei sindacati e delle organizzazioni di categoria. Risulta chiaro, infatti, che sullo scacchiere degli interessi regionali, ancora una volta, risulta sacrificata l’agricoltura, considerata, oramai, settore da poter tranquillamente colonizzare ed eterodirigere politicamente. Ovviamente, le considerazioni sulla bontà o meno delle nomine dei Commissari, sono subordinate alla verifica del loro operato e degli orientamenti del governo regionale. Se la nomina di Perri è finalizzata a rafforzare la promozione del turismo legato all’animazione territoriale facendo dell’ambiente, del paesaggio, della storia e della cultura della Basilicata, uno straordinario attrattore turistico, sarà stato compiuto un importante passo in avanti rispetto alla politica dei viaggi e delle inutili passerelle cinematografiche e sportive in Italia ed all’estero. Se, invece, la nomina dei Commissari, costituisce il pretesto per riportare sotto la gestione clientelare assessorile le rilevanti fette di finanziamenti finora attestati all’Apt ed all’Alsia, sarà stato avallato un ennesimo brutto esempio di governo della cosa pubblica. Il dubbio è quello che sia in atto un gioco delle parti per nuovi equilibri di potere, non solo tra i principali partiti della maggioranza di governo alla Regione, ma anche tra i partner minori, come Rifondazione comunista e il Pdci, che nel mentre gridano allo scandalo delle nomine, accettano di essere parte integrante di una logica utilitaristica e di basso profilo politico-istituzionale. In sostanza, anche la vicenda delle nomine negli enti, evidenzia l’incapacità delle attuali coalizioni di potere, di governare nel segno dei bisogni della gente, rendendo più urgente un rinnovamento della politica, attraverso nuove aggregazioni, veramente riformiste e democratiche.

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