Dare vita ad un Polo tecnologico integrato di ricerca in agricoltura in un’area vocata quale la Fascia Jonica. E’ quanto concordato ieri sera a Metaponto di Bernalda nella sede della Società Metapontum Agrobios in un incontro presieduto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti.
Erano presenti oltre al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Pietro Quinto, il dirigente dell’Ufficio ricerca scientifica del Dipartimento Attività Produttive, Luigi Gianfranceschi, e i responsabili del Cra (Consiglio nazionale delle ricerca in agricoltura), di Alsia, Agrobios, Cnr, Enea e Distretto agroalimentare di qualità del Metapontino.
Nella riunione, che ha fatto seguito a quella preliminare tenuta venerdì scorso nella sede del Cra a Roma, è stato definito il Gruppo di lavoro, che sarà coordinato da due dirigenti del Dipartimento Agricoltura e delle Attività Produttive, e formato da tecnici e ricercatori dei vari enti coinvolti. Il Gruppo formulerà, tempo trenta giorni, la proposta, le aree di competenza e la richiesta di finanziamenti.
“ Vi è una esigenza profondamente avvertita- ha evidenziato l’assessore Vincenzo Viti- che la Basilicata abbia un Polo di ricerca in agricoltura che sappia riunire lo straordinario patrimonio di conoscenze degli enti che operano sul nostro territorio e trasferirlo alle imprese. A tal fine – ha continuato Viti- grazie al Piano per la ricerca e l’innovazione del Dipartimento Attività Produttive, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e attualmente trasferito all’esame del Consiglio regionale sono stati individuati i quattro Assi portanti nel quale rientra anche il settore primario. Occorrerà adesso, come concordato nel corso della riunione con il presidente del Cra, Romualdo Coviello, e il presidente di Agrobios, Salvatore Adduce, specificare in un apposito paragrafo del Piano che si tratta di un Polo tecnologico integrato. Infatti, unicamente facendo sistema potremo candidare progetti importanti all’Unione europea e riuscire a competere con i grandi gruppi di ricerca a livello internazionale”. Dal canto suo il presidente del Cra ha chiesto che il Polo si occupi di Biotecnologie, ambiente e desertificazione, problema quest’ultimo di grande rilievo per il territorio lucano sottoposto ad erosione. Mentre il presidente di Agrobios Adduce nel dichiararsi soddisfatto per la scelta oculata dell’area, in quanto già sussistono le adeguate strutture, ha fatto presente come la positiva occasione potrà servire, tra l’altro, a rilanciare le capacità dei ricercatori e qualificare al meglio la spesa e l’offerta nel settore.
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