Era da qualche settimana che avevo intenzione di fare alcune riflessioni su quello che in Città sta accadendo a livello di sistema economico dopo
la designazione di Matera quale Capitale Europea della Cultura per il 2019. Abbiamo assistito a un pullulare di iniziative per lo più riconducibili ai settori del food e della ricettività, in misura tale che oggi più di qualcuno tra coloro che hanno intrapreso tali attività inizia a dubitare della sostenibilità nel tempo delle stesse, atteso che il 2019 sembra vicino ma imprenditorialmente parlando è abbastanza lontano, e quindi in attesa di centinaia di migliaia di visitatori bisogna oggi fare i conti con il quotidiano.
Forse sarebbe stato opportuno che l’Amministrazione Comunale o per meglio dire la Camera di Commercio, enti sicuramente più attrezzati delle Associazioni di categoria, si fossero posti l’interrogativo di fornire agli aspiranti imprenditori alcuni dati e notizie utili per una valutazione complessiva circa l’opportunità di avviare nuove imprese in determinati settori. Ma così non è stato, forse sarà la camera di commercio di Potenza ( unica di Basilicata) ad intervenire tra qualche giorno non appena il decreto di riordino del sistema camerale italiano sarà approvato in Consiglio dei Ministri?
I dati del luglio 2016 rispetto a luglio 2015 sul l’affluenza turistica ci dicono, almeno così a detta degli operatori interpellati sul tema ,che siamo in presenza di una riduzione della stessa, riduzione ancora più avvertita rispetto ad un anno fa perché vi sono due variabili che nel contempo sono maturate in fretta: l’organizzarsi dei Paesi viciniori anche della vicina Puglia e l’aumento esponenziale in primis delle strutture ricettive extralberghiere, senza trascurare gli esercizi dedicati al Food in generale anch’essi cresciuti in maniera non trascurabile.
Orbene noi come Cna rappresentando le imprese dovremmo essere contenti della apertura di qualche centinaio di nuove attività ma il problema, come ha opportunamente ricordato il Prof.Giovanni Caserta qualche settimana fa in un suo apprezzato intervento, è che il turismo risponde a logiche che prevedono il consumo in loco di una ricchezza prodotta altrove e che se non ci sono visitatori anche il turismo langue. Tra l’altro la qualità dei turisti che visitano la Città di Matera è inevitabilmente scesa, diretta conseguenza dell’aumento vertiginoso degli stessi post 17 ottobre 2014 ed anche la capacità media di spesa si è notevolmente abbassata; come contropartita abbiamo una città più difficile da gestire sotto diversi aspetti, da quello della igiene urbana a quello del traffico veicolare e tranne qualche eccezione legata alla performance dei singoli Assessori per il resto sul fronte della amministrazione comunale si registrano situazioni a mediocrità diffusa.
I dati turistici dei mesi scorsi sono forse il frutto della grande presenza di Matera nei mesi scorsi sui media nazionali ed esteri, grazie anche ad eventi tanto criticati come il Presepe vivente, cui anche per quest’anno la Cna ha inteso assicurare il proprio patrocinio e sostegno, attesi i ritorni testimoniati dai tanti operatori commerciali ed artigianali coinvolti?
A tutto ciò fa da contraltare negli ultimi tempi una assenza quasi assordante di un dibattito serio, una città cloroformizzata frutto del clima politico da stadio e da fazioni ultras, non certo una città di qualità capace di grandi slanci appassionati e carichi di tensione costruttiva come l’abbiamo conosciuta a partire dal 1993, anno miliare per la costruzione e l’implementazione di un sistema turistico cittadino. Abbondano le situazioni di conflitti di interesse, coperte da una confusione enorme rispetto a ruoli ricoperti in rappresentanza di cartelli ma le cui decisioni sono poi comunque prese dal singolo Dominus, superando in alcuni casi,ed anche di molto, il labile confine etico-morale più che materiale tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. La giustificazione certificata anche da qualche rappresentante di categoria di per se un tempo blasonate ma oggi cadute a bassa fortuna, è che la musica è cambiata, adesso comandiamo noi. Noi chi? Noi che ormai non siamo manco più riconosciuti come soggetti affidabili e in grado di fare il bene dalla nostra base associativa?
Per il bene di Matera credo che sia veramente opportuno dire le cose come stanno, che non è tutto oro quello che luccica, che non c’è spazio per tutti, spazi tali addirittura da far tornare centinaia di laureati masterizzati qui a Matera, in Basilicata, per garantire loro un futuro degno di questa parola: abbiamo già i primi abbandoni e l’intrapresa del viaggio al contrario perché forse è meglio lavorare ad ore in una multinazionale a Milano che cambiare lenzuola e fare le pulizie in B&B e case vacanze anche se di proprietà! La chicca è che ancora una volta pensioni e liquidazioni di nonni e genitori rischiano di essere vanificate e buttate al vento! Meditate materani finché potete, meditate!
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