«Portata e incidenze della prima e della seconda guerra mondiale in Basilicata, non solo per numero di morti e dispersi (oltre 12.000) oggetto da tempo di mirati percorsi di studi e di ricerche
promossi ed in atto da parte della Deputazione Lucana di Storia Patria, vanno evidenziando l’opportunità che a tutto ciò si accompagni l’attivazione di uno specifico Centro Territoriale di Documentazione, non solo quale peculiare punto di riferimento per testi, diari, corrispondenze, filmati, registrazioni…, ma anche per più solida continuità di iniziative finalizzate a più ampie possibilità di valorizzazione e di fruibilità del complessivo patrimonio storico-culturale relativo a tali tragici conflitti mondiali, perché vi sia sempre viva memoria ed attenzione su tematiche, problematiche, valori caratterizzanti e capaci di irrobustire la cultura della pace, secondo gli indirizzi della Costituzione della Repubblica Italiana».
E’ quanto, tra l’altro, ha posto in evidenza il Presidente della Deputazione Lucana di Storia Patria, prof. Antonio Lerra, nell’ambito delle considerazioni conclusive dell’interessante ed affollato Incontro culturale svoltosi nel pomeriggio del 4 novembre nella sala Cinema del Comune di Sant’Angelo Le Fratte sul tema «Per un percorso di ricerca su Sant’Angelo Le Fratte nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale», ad iniziativa della locale Amministrazione comunale e del Servizio Civile in collaborazione con la Deputazione Lucana di Storia Patria.
Dopo i saluti del Sindaco di Sant’ Angelo Le Fratte Michele Laurino hanno relazionato le dottoresse Raffaella Pascale e Michelina Giallorenzi su «Contesti e biografie socio – professionali di caduti, dispersi e combattenti santangiolesi nelle due guerre», il prof. Antonio Monaco su «Il rapporto tra contesti generali e locali nel corso delle due guerre», il dott. Alessandro Albano su «Contesti politico – istituzionali e socio – economici della Basilicata tra le due guerre».
Hanno fatto seguito, prima delle considerazioni conclusive del prof. Lerra, un’ampia ed articolata discussione, una visita all’annessa mostra a cura di Carmen De Leonardis e Michele Monaco, nonché la premiazione del più anziano dei “reduci” locali, il novantacinquenne Nicola Castelluccio.
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