L’assessore replica all’accusa di superficialità per il parere contrario a una nuova legge. “Una direttiva potrebbe essere più utile per sottrarre la materia alla teoria e calarla nella pratica”

 “Non si può da una parte lavorare per la sburocratizzazione, dall’altra continuare a far proliferare leggi anche ridondanti rispetto ad altre norme già vigenti per effettuare mere affermazioni di carattere politico programmatico. Per questo, chiamati a valutare una proposta di legge in materia di trasparenza in materia ambientale abbiamo chiesto di trasformarne i contenuti in direttiva”. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Agatino Mancusi, risponde al consigliere regionale Ernesto Navazio, primo firmatario della proposta di legge, e che aveva accusato l’assessore di superficialità per aver dato il proprio parere negativo sulla proposta con l’invito a tramutarla, appunto in una direttiva.

“Come Navazio ben sa, e del resto afferma, gli obblighi che vorrebbe prevedere nella legger regionale sono già previsti nelle normative nazionali ed europee. Da parte della Giunta Regionale, prestarsi al varo di una ‘legge bandiera’ che nulla aggiunge e nulla toglie rispetto a quanto già previsto da dette norme, potrebbe essere un’operazione populista e di facciata che non si concilia con l’atteggiamento di estrema trasparenza e responsabilità che l’esecutivo sta portando avanti in particolar modo su temi delicati come quelli ambientali. Per questo, al più, può essere ravvisata l’esigenza di una direttiva che declini come i principi di legge già esistenti vadano realizzati, e su questa linea abbiamo mostrato la nostra disponibilità proprio nell’ottica di far uscire principi fondamentali come la trasparenza in materia ambientale dalla sfera della teoria per calarli in quelli della pratica. E sono certo che ad una più meditata rilettura tecnica delle posizioni, anche il proponente consigliere Navazio, a cui, al pari di altri consiglieri, va il merito di tenere alta l’attenzione su questi temi, potrà comprendere le nostre ragioni. Di contro, da parte mia – conclude Mancusi – esprimo disponibilità a valutare soluzioni diverse qualora siano evidenziate necessità tali da richiedere una nuova legge che, al momento, invece non emergono”.

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