Il problema della gestione dei rifiuti nel capoluogo è uno tra i punti critici della gestione dei RSU sul territorio regionale. Esso appare certamente il più cospicuo, atteso che il numero di abitanti di Potenza è decisamente più alto della media regionale,
ma è come in molti altri casi dovuto alla solo parziale applicazione delle soluzioni pianificatorie contenute nel vecchio Piano Regionale Rifiuti del 2001.
Gli elevati costi di gestione che opprimono l’utenza potentina si giustificano infatti in base alle inefficienze del sistema. Relativamente poco influiscono i costi chilometrici rispetto alle economie di scala delle quali il capoluogo dovrebbe beneficiare in confronto con i piccoli Comuni della Provincia.
Occorre quindi un cambio di passo, che ci aiuti a superare condotte e pratiche del passato, adottandone di nuove e virtuose. La Regione sta facendo la sua parte, anche se poco può influire sul tema, atteso che i suoi poteri sono circoscritti nel perseguire le migliori strategie di pianificazione in grande scala e mettere a disposizione delle amministrazioni comunali tutte le risorse tecniche ed economiche disponibili.
Al riguardo, merita ricordare che la Regione ha profuso ogni sforzo per aiutare il capoluogo lucano a recuperare il sito di Vallone Calabrese, che potrebbe diventare un centro nevralgico per lo smistamento dei flussi di rifiuti prodotti nel capoluogo, ma gli obiettivi individuati sono ancora lontani. E per ora abbiamo solo raggiunto una parziale caratterizzazione delle acque di falda.
Inoltre, a proposito dei costi sull’utenza, merita chiarire che gli aspetti che influiscono sul costo del servizio sono molteplici. Non è detto che la gestione più virtuosa della raccolta e smaltimento sia quella che rende immediata economia in bolletta. Il costo ambientale di una non corretta gestione di tutta la filiera (leggi gestione delle discariche) ricade infatti sulla comunità in termini di ripristini o peggio ancora di inquinamento delle falde o insalubrità delle aree limitrofe alle discariche. Evitiamo quindi ogni tentazione demagogica. Il futuro della gestione dei rifiuti è quello nel quale i cittadini dovranno pretendere e vigilare per una gestione corretta e rispettosa dell’ambiente. E nel medio e lungo termine nulla é più economico di ciò che previene l’inquinamento dell’aria della terra e dell’acqua.
Per quanto poi attiene alla raccolta differenziata, ricordo che questa Amministrazione Regionale la considera un obiettivo strategico fondamentale. Per questo motivo il Dipartimento Ambiente sta spingendo con forza in questa direzione con l’obiettivo di raggiungere i livelli percentuali previsti dalla vigente normativa (65%) entro il termine del 2016. L’impresa è difficile ed impegnativa, atteso che partiamo da un non rassicurante dato medio regionale pari circa al 35%.
Certo la sfida è dura e per vincerla ci vuole il concorso di tutti, soprattutto delle Amministrazioni comunali, che dovranno applicare ogni sforzo per avviare la gestione della differenziata a partire dal 2016. Naturalmente ci attendiamo dai grandi centri, Potenza e Matera, che beneficiano di importanti finanziamenti per questo obiettivo, il maggiore impegno.
Per quanto insieme attiene alla redazione del Piano di Gestione dei Rifiuti, che dopo tanti anni è stato aggiudicato e consegnato ai vincitori della gara, da crono programma lo stesso sarà terminato da contratto entro la fine di gennaio 2016. Ai redattori del piano è stata chiesta particolare attenzione nello studio e programmazione della raccolta differenziata e nello studio della filiera produttiva che dalla raccolta differenziata deve scaturire. Il tutto nella prospettiva della “strategia rifiuti zero”, ovvero l’obiettivo che il governo regionale si è prefisso per ridurre tendenzialmente il ricorso alle discariche ed agli inceneritori.
L’individuazione delle soluzioni impiantistiche necessarie a rendere efficaci la strategia rifiuti zero, accompagnata dal progressivo e rapido incremento percentuale della raccolta differenziata sull’intero territorio regionale sono la chiave di volta per il successo del PRGR. Naturalmente la scelta ed ubicazione dei nuovi impianti deve seguire logiche di razionalità, quindi legarsi necessariamente alla prossimità con i maggiori agglomerati urbani. È proprio in quest’ottica è in fase di studio la proposta di utilizzo dell’impianto di depurazione di Potenza che potrebbe risolvere il problema dello smaltimento dell’umido. Gli Enti coinvolti ci stanno lavorando, la Regione vigilerà con attenzione.
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