Il mancato adeguamento alle disposizioni ministeriali avrebbe comportato una penalizzazione per circa 9 milioni di euro a carico del bilancio regionale con la conseguente necessità di recuperare tali importi incidendo sugli assistiti o sulla qualità e quantità delle prestazioni erogate 

 

“Il provvedimento con il quale la Giunta regionale ha recepito le disposizioni del Decreto Ministeriale del 18/10/2012 che ha ridefinito le tariffe di tutte le prestazioni sanitarie – assistenza ospedaliera per acuti, ospedaliera di riabilitazione, di lungodegenza post acuzie e di specialistica ambulatoriale – rappresenta  la puntuale applicazione dei nuovi criteri nazionali in materia di remunerazione, valevoli tanto per il privato quanto per il pubblico. Pertanto, nel recepire le nuove tariffe nazionali, tutto il sistema sanitario regionale si sottopone ad una nuova sfida, fatta di qualità e di appropriatezza, oltre che di riequilibrio economico. Il valore economico complessivo del provvedimento è stimato  in circa 9 milioni di euro annui, che per larghissima parte resteranno a carico del sistema sanitario pubblico. La eventuale mancata applicazione del provvedimento del Governo nazionale avrebbe comportato l’immediata copertura dell’equivalente somma a totale carico del bilancio regionale, con conseguente inevitabile indebolimento di altre attività assistenziali e più in generale di politiche di welfare della regione Basilicata, a tutto danno dei cittadini e degli assistiti, cui, a leggere le precedenti dichiarazioni, guarda con molta attenzione  anche il sistema della sanità privata.” Lo afferma l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, rispondendo a una nota stampa  dell’Anisap.

“Ho proposto alla  Giunta regionale – spiega Martorano – di applicare il provvedimento nella forma e nei modi meno gravosi, considerando non solo il riequilibrio delle tariffe in diminuzione, quando le vigenti risultavano superiori a quelle fissate dal decreto, ma anche, ove previsto, in aumento rispetto all’attuale tariffazione regionale, in una logica che, per quanto possibile, riuscisse a contemplare le esigenze complessive del sistema sanitario, con quelle, altrettanto legittime delle strutture – pubbliche e private”.

“Quanto alla presunta “secretata delibera” – conclude Martorano – sono affermazioni risibili, che rigettiamo fermamente e che ancora una volta vanno ad alimentare il contenuto del redigendo ‘libro bianco’ sulle falsità in sanità”. 

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