Analizzare le esperienze normative e legislative dei rispettivi territori regionali in materia di ricerca e competitività, realizzare programmi congiunti, condividere il sistema di accreditamento dei centri di ricerca, mettere in rete specifici strumenti e iniziative finalizzate al trasferimento tecnologico e all’innovazione, condividere metodi e sistemi di valutazione. Sono solo alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa fra la Regione Basilicata e la Regione Lombardia approvato dalla Giunta regionale su proposta del Dipartimento alle Attività produttive.
L’accordo di collaborazione fra le due regioni in materia di trasferimento tecnologico nasce dalla necessità di potenziare le competenze e gli ambiti del sapere e di favorire il raccordo tra il sistema della ricerca e le imprese al fine di sostenere concretamente la domanda di innovazione da parte del tessuto produttivo facendo tesoro delle esperienze già avviate in altri territori come la Lombardia.
“Il Paese – afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Folino – ha bisogno di mettere in campo un nuovo straordinario impegno per collocarsi nello sviluppo di un’economia fondata su conoscenza, innovazione e qualità, così come stabilito nelle scelte dell’Unione europea. Per questa ragione è sempre più necessario investire in ricerca industriale e trasferimento tecnologico. Occorre costruire piattaforme di ricerca e tecnologia capaci di connettersi ai programmi ed ai progetti europei e di sostenere un nuovo progetto di sviluppo dell’industria italiana fondato su un rilancio dei grandi settori industriali, sulla promozione dei nuovi settori e sulla valorizzazione delle piccole e medie imprese con le reti di imprese cresciute con una nuova specializzazione. Su questi presupposti si fonda la convinzione della necessità di costruire e formalizzare uno stretto rapporto di collaborazione fra le Regioni Lombardia e Basilicata capace di favorire un allargamento del sistema degli scambi con reciproci vantaggi in termini di sostegno allo sviluppo. Con questo modello – conclude Folino – intendiamo tentare di formulare politiche regionali della ricerca e dell’innovazione non più “a pioggia”, ma focalizzate su alcuni settori di punta, in concerto con attori locali, e in particolar modo con le altre regioni”.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.