“Alcune affermazioni interrogano prima la coscienza e solo in seguito la ragione. Specialmente quando conseguono le riflessioni di una riconosciuta autorità morale e culturale quale è il Santo Padre: luce nel cammino dei cattolici impegnati in politica. Il paese che ha generato l’illuminismo ha saputo distinguere il concetto di laicità, voluta nella Costituzione italiana anche dai democratici cristiani e da De Gasperi su tutti, e quello di laicismo”. Lo afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata Roberto Falotico, che aggiunge:
Ribadisco le forti radici cristiane della nostra regione dove, più che altrove, si sta generando un dibattito positivo bipartisan sul tema della partecipazione dei cattolici alla vita pubblica. Quelle stesse radici che l’Europa non ha avuto il coraggio e la lungimiranza di assegnarsi dimostrando che “la verità non è sempre un prodotto delle maggioranze”. Il dibattito sul ruolo dei cattolici democratici in politica, fortemente caratterizzante la società di Basilicata, che si è innescato e la consapevolezza dell’in idem sentire dei lucani che si riconoscono in questi valori attraverso i quali si sono scritte le pagine che fanno della nostra regione un esempio positivo nel Mezzogiorno d’Italia, impongono a noi cattolici una partecipazione che non si riduca ad una semplice testimonianza. Le parole del Santo Padre e prima di lui quelle del nostro Vescovo ci inducono, tra l’altro, a ridisegnare il concetto di libertà che questo tempo ci propone: dobbiamo riscattarci da un egoismo individualista e riscoprire il valore della politica quale forte esperienza collettiva finalizzata alla ricerca di un percepito bene comune. Auspico una politica fatta di uomini aperti alle istanze di una regione concreta, nella quale la ricerca di un diffuso benessere non può essere solo un desiderio ma deve diventare un programma condiviso di governo: dare più a chi ha meno non temendo di aprire un dibattito serrato sul modello di sviluppo, anche culturale, che si vuole immaginare.
In questa direzione – sottolinea l’assessore Falotico – recupero i richiami del Santo Padre alla necessaria creazione di una generazione di politici cattolici: una nuova generazione che forse no sarà la mia se non nel ruolo di accompagnamento e formazione di una classe dirigente ancorata a valori e non a disorientanti pratiche faziose ed improduttive. I cattolici sappiano essere il sale della politica, a tutti i livelli: “più testimoni che maestri”, come ebbe a ricordare Paolo VI. Testimoni coraggiosi di come la politica può essere condivisa e lungimirante, non accontentandosi di pensare alle prossime elezioni ma concentrandosi, come ci ricordava un maestro di democrazia, sulle future generazioni”.
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