“La Regione Basilicata non si accoda alle espressioni di giubilo che da qualche parte si levano per l’approvazione definitiva da parte del Senato del ddl sviluppo.
E non lo fa soprattutto in relazione al ritorno del nucleare (art. 26): scelta inopinata ed avventurosa dal punto di vista della sicurezza, priva di ogni seria valutazione di fattibilità sul piano economico e tecnologico. Scelta ancora più preoccupante, in quanto gravemente lesiva delle prerogative delle Regioni e delle autonomie, il cui parere è semplicemente consultivo e verso le quali vien fatto valere addirittura il silenzio-assenso.
Non può non destare allarme – osserva il Presidente Vito De Filippo – la delega al Governo di dichiarare i siti a destinazione nucleare aree di interesse strategico nazionale, cioè militarizzati (art. 25). La stessa nuova Agenzia per la Sicurezza Nucleare, per le grandi funzioni decisorie che le vengono conferite e per la sua composizione strettamente governativa, dimostra chiaramente l’intento di azzerare ogni posizione di autonomia o di dissenso che possa emergere dal territorio.
La Regione Basilicata, che sulla materia ha espresso sempre la sua fermissima posizione negativa in seno al Gruppo di lavoro Governo-Regioni, ribadisce con ancora maggiore nettezza il suo ‘no’ al nucleare e la sua scelta strategica a favore delle energie rinnovabili, sul cui pieno sviluppo è imperniato l’intero nuovo Piano Regionale di Indirizzo Energetico-Ambientale.
La nostra – conclude De Filippo – è una regione che ha già dato e continua a dare tanto per le esigenze della bolletta energetica nazionale, impegnando parti significative del suo territorio per la coltivazione degli idrocarburi. Essa non sarà mai disponibile a farsi includere nella nuova geografia nucleare del Paese.”
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