Con 23 preferenze su 24 votanti (una sola scheda bianca), Antonio Salicone (Pd) è stato eletto nuovo presidente del Consiglio provinciale di Potenza, nel corso della seduta che si è svolta oggi.
Salicone ha sostituito il dimissionario Ignazio Petrone (Pd), che ha lasciato la presidenza in quanto nominato segretario provinciale del Partito democratico. Il posto del neopresidente nella seconda commissione permanente e in quella speciale Statuto è stato preso dal consigliere Raffaele Carretta (Pd), mentre nella quinta commissione andrà il consigliere Michele De Stefano (Pu).

 

“Sento la responsabilità di questo incarico – è il commento di Salicone – perché mi trovo di fronte a presidenti di enti, segretari di partito, sindaci, assessori. Siamo in un periodo difficile per la scarsa fiducia che la società civile nutre nei confronti delle istituzioni. Insieme a voi, tenterò di far riacquistare questo stato di fiducia, attraverso i comportamenti, il rispetto della maggioranza e della minoranza, la scelta del confronto. L’idea è anche quella di portare fuori da queste mura e da questa città il Consiglio provinciale, in luoghi più vicini alla gente”.

La scelta di Salicone si pone nel segno della continuità con il presidente uscente. “Due uomini saggi ed equilibrati – afferma il capogruppo del Pd Vito Di Lascio – capaci di incarnare i principi di garanzia e di guida autorevole dell’assemblea elettiva. Due uomini della maggioranza cui crediamo sia spettata la presidenza del Consiglio, in attesa del nuovo Codice delle autonomie che meglio controbilancerà i poteri dell’Assemblea e dell’Esecutivo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le motivazioni di altri capigruppo della maggioranza quali Gianluca Manzi (Verdi), Nicola Acucella (Democratici con Di Pietro), Raffaele Soave (Pdci) e Vitantonio Rossi (Pu) e dei capigruppo del Gruppo misto Rosario Sarubbi e di Fi-Pdl Giuseppe Schettino.
Sempre dai banchi dell’opposizione è arrivato l’appoggio alla candidatura di Salicone dai capigruppo Gianni Rosa (An-Pdl) e Nicola Manfredelli (Lucania viva), che hanno evidenziato da un lato la necessità del rispetto delle regole (essendo la vicepresidenza vicaria attribuita alla minoranza, la presidenza deve rimanere alla maggioranza) e dall’altro del rilancio del ruolo delle assemblee consiliari.

Diverse le posizioni dei capigruppo Vincenzo Giuliano (Udc) e Antonio Caivano (Psdi). “Esprimo la mia contrarietà non sulla persona di Salicone, che merita il più pieno rispetto – spiega Giuliano – ma per una questione politica. Poiché la presidenza è strumento di garanzia e controllo, allora credo che essa debba essere appannaggio della minoranza, anche per la proposta forte di rispetto istituzionale enunciata dallo stesso Pd a livello nazionale”.
Caivano, invece, ha posto sul tavolo la candidatura di un dipietrista. “C’è bisogno di riequilibrio all’interno della maggioranza – dice – per una duplice ragione: Idv ha raddoppiato il suo consenso nelle ultime politiche; in questo Consiglio si è creato un nuovo gruppo, composto da due consiglieri, che si rifà a questo partito, oltre a quello che io rappresento. Con tre consiglieri divisi in due gruppi, Idv risulta sottodimensionato rispetto alle cariche rivestite”. Dopo aver parlato, Caivano è uscito dall’aula, dichiarando di non partecipare al voto.

Nel suo intervento, il presidente della Giunta provinciale Sabino Altobello ha rimarcato la funzione di equilibrio e di esaltazione dell’autonomia del Consiglio svolti da Petrone. “Strada che Salicone – commenta Altobello – saprà proseguire con la stessa passione. Credo che una maggioranza ampia e plurale come questa sia un punto da cui ripartire per un nuovo progetto politico. Considero una ricchezza le voci critiche e fuori del coro e condivido anche il ragionamento di Giuliano. Penso sia giunta l’ora di modificare le norme con un patto tra tutte le forze politiche, per attribuire anche le presidenze dei Consigli alle minoranze nei diversi enti locali, come già avviene per le commissioni di controllo”.
 

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