Nel corso dell’assise consiliare che si è svolta oggi, è stata approvata dalla maggioranza, con l’astensione della opposizione, , una variazione al bilancio di previsione esercizio finanziario 2010 e al Piano annuale delle opere pubbliche, relativa all’attuazione dell’intesa interistituzionale tra la Regione Basilicata e le Province di Potenza e Matera, sottoscritta il 29 gennaio 2009.

“Intesa per la definizione di tre nuovi impianti necessari a rafforzare il ciclo integrato dei rifiuti – ha spiegato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza – ovvero la realizzazione di un impianto intercomprensoriale nell’area centro del territorio provinciale, per la produzione di compost di qualità delle frazioni compostabili provenienti dai sistemi di raccolta differenziata, della capacità di almeno 25 mila tonnellate annue e la conversione delle piattaforme di Venosa e Sant’Arcangelo, destinando almeno la metà della massima capacità di trattamento alla trasformazione in compost di qualità. Nei prossimi anni, puntiamo al raggiungimento di tre obiettivi importanti: l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata, ottenibili solo grazie al trattamento anche della frazione organica, uno snellimento da parte della Regione Basilicata della governance nella gestione dei rifiuti, con l’assegnazione di un ruolo centrale alle Province e la redazione del Piano d’ambito per la tariffa”.

Sull’importanza del trattamento della frazione organica, assieme a quella del multi-materiale, per la diffusione della raccolta differenziata, si è espresso il consigliere provinciale Tommaso Gammone (Pd), che ha plaudito a quanto fatto dall’amministrazione provinciale per il completamento del Piano rifiuti.

Da parte sua, il capogruppo Aurelio Pace (Gruppo misto) ha spiegato l’astensione della minoranza, riconoscendo che, pur in una situazione drammatica, la Provincia mostra sensibilità sul problema rifiuti e mette in campo iniziative che guardano oltre il Piano provinciale del 2002. “E’ necessario puntare sulla raccolta differenziata – ha aggiunto Pace – e stabilire dei sistemi di premialità per i Comuni e i cittadini, che si impegnino nella sua realizzazione”.

Identica approvazione, con astensione della minoranza, per il regolamento sulla definizione agevolata dei rapporti derivanti dall’occupazione di spazi e aree pubbliche.

Il decreto legge n. 78/2010 (la cosiddetta “manovra Tremonti”) è stata al centro della discussione, durante il consiglio provinciale di oggi. Ad aprire il dibattito, l’assessore al Bilancio Vito Di Lascio che nella sua relazione ha illustrato l’impatto della manovra finanziaria sugli enti territoriali.

“La manovra finanziaria è necessaria in un Paese in cui il debito pubblico è al 116% del Pil ma, allo stesso tempo, è sbilanciata, sia perché i tagli agli enti locali sono decisamente sproporzionati rispetto ai tagli statali, sia perché il Patto di stabilità interno pesa in modo iniquo sui singoli enti. Le regole del patto, infatti, da un lato ignorano il processo di miglioramento che nel tempo gli enti hanno realizzato – ha spiegato Di Lascio – dall’altro sono talmente rigide da penalizzare gli enti virtuosi, impedendo loro di sostenere la spesa per investimenti. Tagliare indiscriminatamente le risorse agli enti locali vuol dire tagliare servizi ai cittadini e penalizzarli anche in termini di investimenti. Tra i tartassati, in misura ancora maggiore del solito, Regioni ed enti locali, da cui ci aspetta oltre il 60 per cento delle riduzioni di spesa a regime. Per le Province una diminuzione nei trasferimenti pari a 300 milioni di euro nel 2011 e a 500 milioni di euro per il 2012. La manovra peserà molto sulle finanze della Provincia di Potenza. Nel 2011 dovremmo sopportare una riduzione di risorse pari a 6,5 milioni euro a cui si aggiungono quasi 11 milioni nel 2012”.

Nei loro interventi, i consiglieri Vittorio Prinzi (Idv), Ivan Vito Santoro (Sel), Angelo Lamboglia (Idv), Antonio Rossino (Psi) e Gerardo Ferretti (Pd) hanno parlato di “manovra iniqua, con la quale non si tagliano gli sprechi, ma le risorse necessarie al buon funzionamento dell’Ente Provincia. Una manovra che penalizzerà i servizi e gli investimenti, colpendo soprattutto i giovani, le famiglie e le fasce più deboli della popolazione”. In particolare, Ferretti ha parlato di una manovra il cui obiettivo reale è una destrutturazione del sistema delle autonomie. Parole forti sono state pronunciate dal consigliere Antonio Salicone (Pd) nei confronti di “un provvedimento che trasferisce in periferia le tensioni sociali, portando ad una crisi della democrazia, che nel tempo potrebbe sfociare in casi di violenza”.

Da parte sua, il presidente del Consiglio provinciale Palmiro Sacco ha espresso preoccupazione per l’uso del termine “federalismo derivante da un’accezione leghista che mira ad una perequazione verticale e non orizzontale, con gravi rischi per le regioni del Mezzogiorno”.

Di diverso tenore, gli interventi dei consiglieri di opposizione Antonino Capuano (Pdl) e Severino Notarfrancesco (Pdl) che hanno parlato di “una manovra necessaria, considerate le spese eccessive sostenute da parte dei governi regionale e locali”, mentre il consigliere Michele Destino (Pdl) ha sollecitato la necessità di una riforma fiscale seria e di un recupero del divario tra Nord e Sud. Inoltre, il capogruppo Aurelio Pace (Gruppo misto) ha posto l’accento sugli aspetti positivi della manovra che porta ad una riduzione dei finanziamenti ai partiti, prevede controlli seri sugli invalidi e attacca le case farmaceutiche. “Il recupero di queste somme – ha aggiunto – sarà destinato all’incremento della cassa integrazione e alle politiche sociali”.

Nelle sue conclusioni, il presidente della Provincia di Potenza Lacorazza ha riportato l’attenzione sull’impatto che la manovra finanziaria, pari a 24,9 miliardi di euro, avrà sulla Provincia di Potenza. “Una manovra tesa a fare cassa per restare sul mercato dei titoli e per porre rimedio agli errori commessi dalle politiche economiche di questo Governo nazionale – ha detto Lacorazza – come quello dei 4 miliardi di euro dell’operazione Alitalia o il miliardo di euro attuato sugli sgravi agli straordinari. Una manovra che opera il taglio più consistente, pari al 60-65%, sui Comuni e le Province, malgrado questi abbiano una parte minimale del debito pubblico concorrendo solo al 30% alla spesa. Questo provvedimento – ha aggiunto il presidente – avrà un impatto pesante sul nostro Ente. Per quanto riguarda il Patto di stabilità, la situazione è preoccupante. Ad oggi, la possibilità di poter effettuare pagamenti per spese in conto capitale e rispettare il Patto 2010 è pari a quasi 4 milioni di euro. È assolutamente prevedibile, dunque, che il Patto di stabilità creerà difficoltà ai pagamenti per le imprese. Da parte nostra, abbiamo già messo in campo delle strategie di cooperazione interistituzionale con la Regione Basilicata, per reperire le risorse necessarie a garantire servizi ed investimenti”.

Sempre nel corso del Consiglio provinciale di oggi, si è discusso sulla riorganizzazione della sanità regionale. A riguardo, sono stati presentati due ordini del giorno sul tema, l’uno della maggioranza e l’altro della opposizione. Il primo è stato approvato a maggioranza, mentre il secondo – per il quale si sono espressi a favore solo i consiglieri Giuseppe Morero (Cpr), Antonino Capuano (Pdl), Aurelio Pace (Gruppo misto) e Michele Destino (Pdl) – è stato respinto.

Con il primo provvedimento, si è espresso “apprezzamento per il metodo di confronto avviato dalla Regione Basilicata con le categorie coinvolte, nel tentativo di individuare soluzioni maggiormente corrispondenti agli obiettivi, nell’interesse della collettività”. Allo stesso tempo, si è chiesto alla Regione di cogliere l’occasione per ridefinire un “Piano sanitario che sappia razionalizzare ed omogeneizzare gli interventi sul territorio, ottimizzando le risorse, qualificando e differenziando gli interventi e le strutture a sostegno di un sistema a rete dei Servizi sanitari regionali”.

Sul fronte opposto, con l’ordine del giorno presentato dalla opposizione si è espressa “disapprovazione per i tagli operati alla sanità lucana, che contraddicono il Patto per la salute e si auspica che la Giunta regionale possa revocare i provvedimenti adottati, concordando con le organizzazioni sindacali la razionalizzazione necessaria con interventi strutturali, evitando i veri sprechi e non togliendo servizi e presidi sul territorio”.

Infine, è stato respinto l’ordine del giorno presentato dalla minoranza sulla nomina del vicepresidente dell’Apof-il e sul ruolo di indirizzo e controllo del Consiglio provinciale sull’Agenzia, “volto a stigmatizzare l’atteggiamento adottato dal Cda Apof-il – ha spiegato il capogruppo Aurelio Pace (Gruppo misto) – che ha assegnato anche il vicepresidente alla maggioranza. Si chiede, pertanto, una adozione di indirizzo da inviare al Cda di riequilibrio e di garanzia delle componenti rappresentate dallo stesso Cda”.

I capigruppo Vittorio Prinzi (Idv) e Tommaso Samela (Pd) hanno sottolineato come la minoranza sia già rappresentata all’interno del Cda per esercitare il ruolo di controllo che le è proprio e che comunque va salvaguardata l’autonomia nelle scelte dell’Agenzia.

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