Il Piano strutturale metropolitano (Psm) della città di Potenza è stato al centro del dibattito nel corso della seduta della terza commissione consiliare permanente Assetto del Territorio della Provincia di Potenza, che si è svolta questa mattina.All’incontro, oltre al presidente della commissione Carlo Tarantino e a numerosi consiglieri provinciali, hanno partecipato il sindaco di Potenza Vito Santarsiero, il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, il presidente del Consiglio provinciale Palmiro Sacco e due componenti dell’ufficio di Piano, che ha realizzato il progetto.

Nel suo intervento, il sindaco Santarsiero ha illustrato gli aspetti più salienti del Piano strutturale metropolitano, che riguarda la città-capoluogo e altri nove comuni (Anzi, Avigliano, Brindisi di Montagna, Picerno, Pietragalla, Pignola, Ruoti, Tito e Vaglio). “Il Psm consentirà ai comuni di un territorio più vasto – ha spiegato il primo cittadino – di condividere un percorso unico di programmazione. Per la città di Potenza ogni ipotesi di sviluppo non può prescindere dalle esigenze di quell’area che interagisce strettamente con il capoluogo di regione”.

Un’area che ha una estensione di 76 mila ettari e una presenza insediativa di 112 mila abitanti. “Per arrivare alla realizzazione di questo progetto – ha continuato Santarsiero – abbia dovuto affrontare diversi problemi, ma alla fine ogni singolo passo è stato condiviso e approvato da tutti i comuni coinvolti. Si è quindi arrivati a un documento finale di sintesi che nei prossimi mesi sarà oggetto del confronto con Regione e Provincia”.

Da parte sua, il coordinatore del progetto Cosimo De Angelis, si è soffermato sulle finalità del Psm che mirano a “creare un sistema urbano competitivo rispetto ad altre realtà, per innescare politiche di coesione ed essere elemento di propulsione a vantaggio delle aree interne. Raccordando i territori dei diversi comuni, si dovrebbe arrivare a gestire un Parco naturale di circa 500 mila ettari – ha aggiunto De Angelis – che sarebbe così il più grande d’Europa, con tutti i vantaggi che ne deriverebbero in termini economici e produttivi. Ovviamente, questo implica una visione complessiva di tutte le criticità, a partire da quelle inerenti al sistema infrastrutturale”.

Il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Tommaso Samela ha elogiato la scelta della costituzione di un ufficio di Piano per la redazione di un progetto “che sfata il mito di Potenza quale città fagocitante tutto quello che le sta intorno. Questo Piano tenta, invece, di valorizzare e coordinare le risorse dei comuni, con un processo di discussione partecipata, che deve essere il motore anche dei rapporti tra Provincia e Comune di Potenza per il benessere delle comunità”.

L’idea della città-comprensorio, da estendere su tutto il territorio provinciale – secondo il capogruppo di Idv Vittorio Prinzi – può essere l’ancora di salvataggio della Basilicata.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Giuseppe Telesca (Pdci), per il quale un tipo di pianificazione simile a quello messo in piedi dal Comune di Potenza, deve essere approntato da tutti i territori, mettendo a valore le risorse delle varie aree.

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