“Di fronte alla drammaticità dei tagli, della crisi economica e all’impatto negativo del Patto di stabilità sulla capacità pubblica di immettere risorse nel tessuto produttivo locale, o riconsegniamo le chiavi degli enti o ridefiniamo seriamente il sistema istituzionale locale, per reggere la sfida difficile del federalismo.

In questo contesto assume un valore strategico la definizione, a valle della Carta delle autonomie, dello Statuto regionale, strumento essenziale per eliminare le sovrapposizioni, e per delineare una governance snella nella quale separare le funzioni di programmazione, appannaggio della Regione, da quelle amministrative da attribuire a Province e comuni, definendo un rapporto più diretto e immediato con il territorio, utile ad una migliore organizzazione dei servizi ai cittadini”.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Upi Basilicata, e componente dell’Ufficio di Presidenza Upi nazionale, Piero Lacorazza, concludendo questa mattina a Castelmezzano i lavori dell’assemblea generale dell’Unione province di Basilicata. su “Federalismo fiscale e nuova governance regionale – Patto delle Autonomie locali”, coordinata dal consigliere Moreno che ha messo in guardia dal rischio di un federalismo che crea discrepanze e divide l’Italia.

L’attuazione del federalsimo fiscale pone numerosi problemi rispetto al modello attuale di finanziamento. Criticità che sono state ben delineate in apertura dell’assemblea da Piero Antonelli direttore generale Upi.

“La fiscalizzazione dei trasferimenti statali e regionali comporterà – ha spiegato – una riduzione dell’autonomia tributaria di 7 miliardi, di cui 500 milioni di euro per le Province. Per quelle di Potenza e Matera la situazione è di forte difficoltà: il taglio per il 2011 è di circa 11 meuro e, per il 2012, di circa 19 meuro”.

“Dopo aver detto, come Upi, il nostro no alla Finanziaria e ai tagli generalizzati in essa contenuti, occorre in questa fase – ha continuato il Presidente Lacorazza – concentrasi sulle soluzioni, attivando un confronto ampio sul nuovo assetto da dare alla governance locale. Un confronto che deve ruotare attorno ad alcune questioni fondamentali: in primo luogo occorre riordinare gli strumenti di pianificazione presenti, con una necessaria revisione della Legge 23/99 e una valorizzazione del ruolo della province come enti di area vasta in grado di accompagnare e coordinare, attraverso il psp, i comuni verso l’adozione dei regolamenti urbanistici. Anche la tematica energetica necessita di una ridefinizione degli strumenti di pianificazione e del riassetto dei diversi ruoli, per recuperare risorse aggiuntive ed aprire nuovi spazi di opportunità occupazionale. A tal proposito le Province di Potenza e Matera coordinano come strutture di supporto 37 province del Patto dei Sindaci sull’energia e stanno lavorando alla individuazione di linee finanziarie, con la Bei e la Cassa depositi e prestiti, in favore di progetti di economia verde. Altro nodo imprescindibile in tale quadro è il tema infrastrutturale: dalla connessione della regione con gli snodi fondamentali del Mezzogiorno ( Salerno, Bari e Foggia), senza la quale non ha senso operare sul reticolo della viabilità provinciale, al completamento e alla messa in sicurezza delle arterie, che deve rappresentare una priorità nell’utilizzo dei fondi Fas appena sbloccati (circa 150 Meuro), fino alla ridefinizione del sistema delle manutenzioni idraulico-forestali, attraverso un riutilizzo e una valorizzazione dei dipendenti Lsu, della forestazione e del progetto Vie Blu, per ridurre un disagio a cui non si può più far fronte con le risorse dei martoriati bilanci. Un riassetto istituzionale complessivo non può infine non tenere conto della riorganizzazione del trasporto pubblico, della formazione e dei rifiuti, temi sui quali già dai prossimi giorni è necessario attivare un tavolo di concertazione per definire i passi in avanti da compiere”.

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