A quanto pare il nuovo piano trasporti varato dal gennaio scorso continua a non essere affatto digerito dai potentini. Questo nonostante le promesse dal Sindaco, dall’Assessore al ramo e dalla struttura che ha ideato e progettato la perla veicolare del capoluogo.
Fin dall’attuazione del nuovo piano dei trasporti pubblici urbani era stata rassicurata la collettività circa la possibilità di adottare, dopo i primi quindici giorni sperimentali, tutte le modifiche richieste dal caso, incrementando, se necessario, la percorrenza, gli automezzi, le corse, ecc.
A cinque mesi dall’adozione del nuovo sistema dei trasporti pubblici il fallimento del piano (annunciato come una vera rivoluzione nel sistema della mobilità urbana) è sotto gli occhi di tutti i cittaini.
Da più parti si levano proteste inascoltate che spesso si sostanziano in raccolta firme o accorate lettere di sollecitazione a cercare delle soluzioni migliorative: prima gli abitanti di Bucaletto, poi quelli di Parco Tre Fontane, poi di C.da Bancone (i cui residenti chiedevano addirittura di sopprimere corse doppie in alcuni orari per prevederne in altri orari), oggi tocca a Poggio Tre Galli (un quartiere in fortissima espansione che al suo interno vede presenti Uffici Regionali, scuole, palestre e diverse migliaia di cittadini), senza contare la categoria forse più penalizzata di tutti (che in questo periodo dell’anno fortunatamente ha smesso di penare): gli studenti.
Insomma questo nuovo piano mobilità varato dalla giunta Santarsiero, e approvato all’unanimità in Consiglio Comunale, è veramente un fallimento colossale non solo nella mancata erogazione dei servizi alla comunità, ma anche per i costi faraonici che comporta.
La conferma è data dalla circostanza che per oltre quattro mesi, nonostante il servizio fosse gratuito, i mezzi pubblici hanno continuato a scorrazzare vuoti per la città e anche dopo che molte linee siano state dirottate verso il San Carlo (vista la presenza di un parcheggio privato inaugurato in concomitanza con la modifica del piano trasporti), la situazione non ha riportato alcun significativo giovamento.
Si documenta in tal modo l’ennesimo flop di questa amministrazione, alla quale questo Comitato aveva proposto un piano alternativo che avrebbe erogato i servizi oggi negati.
Il piano alternativo proposto dal Comitato 13 Ottobre ha alcune caratteristiche che mal si conciliano con l’agire amministrativo della giunta: eroga i servizi con capillarità in minor tempo, ha una specifica attenzione per le categorie svantaggiate (anziani e persone con ridotta o impedita capacità motoria), riduce significativamente il traffico e lo smog in città escludendo il transito degli autobus extraurbani, e soprattutto comporta economie nell’ordine di circa 5 milioni di Euro!
E allora sarebbe utile che l’Assessore o il dirigente competente comunichi all’intera collettività quale sia la spesa mensile per questo nuovo “rivoluzionario” piano trasporti, quante corse vengono effettuate quotidianamente e con quali incassi per bigliettazione.
Sarebbe singolare scoprire quello che temiamo (e che è già stato riscontrato come un bluff anche in altre cifre date piuttosto provvisoriamente), e cioè che i costi mensili complessivi siano superiori al milione di euro (per un totale di oltre 12 milioni di euro all’anno), a fronte di incassi che definire ridicoli sarebbe un eufemismo.
Richiediamo quindi con l’ufficialità e la serietà che merita una cittadinanza fin troppo paziente e tollerante, quali siano i dati effettivi rinvenienti dal piano pubblico dei trasporti e, qualora essi dovessero risultare vicini a quelli che presumiamo, consigliamo a questa amministrazione di predisporre una corsa supplementare per una lunga vacanza, con l’augurio che tale vacanza possa essere il preludio ad una completa liberazione di una giunta che ha toccato livelli di eccellenza solo sul piano dei proclami e delle vuote enunciazioni verbali.
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