Il nuovo sport che sta prendendo piede a Potenza è candidarsi a sindaco. Sembra quasi che ogni giorno spunti fuori una nuova candidatura. Alcune sono comprensibili, pur se non condivisibili. Altre sono francamente improponibili.
Si è persa – questa è l’impressione che se ne ricava – la capacità di individuare all’interno della società le figure che offrano garanzie di responsabilità e serietà. Vengono invece proposti nomi di persone che nessuno ha voluto candidare nemmeno a consigliere comunale, proprio perché non sembravano capaci di produrre qualcosa di buono.Da parte dei Popolari uniti della Basilicata l’invito, ovvio, è a ragionarci sopra e operare una selezione che faccia emergere il meglio del meglio e non avventurose candidature e pretenziose autocandidature.
“Per il capoluogo – dice il coordinatore dei Pu in Basilicata, Antonio Potenza – bisogna portare avanti una battaglia che ne faccia davvero la città-regione, un punto di riferimento imprescindibile, come Napoli è per la Campania e Bari per la Puglia”. Senza dimenticarsi di chi ha già guidato questa città e lo ha fatto bene.
“Sarebbe bello – commenta Potenza – avere sotto mano un giovane capace, che magari ha già dimostrato il suo talento ed è passato attraverso i processi di selezione che, soli, possono garantire la validità delle scelte. Ma fra i nominativi finora ascoltati non ci è sembrato di scorgerne alcuno”.
Il dibattito cittadino sull’argomento, per adesso, si alimenta di questioni di nessuna importanza e lotte fra correnti.
“Di queste mediocri schermaglie – prosegue il coordinatore dei Popolari lucani – non ci interessa nulla. Noi lanciamo questo appello a tutti: bisogna candidare gli uomini migliori per questa nostra città. Ci vuole un uomo forte, capace, intelligente. Che sappia guidarla con autorevolezza. Che abbia una visione ampia, dell’intera realtà cittadina, e non frammentata. E soprattutto un uomo dotato di questa caratteristica: che conosca e ami, profondamente, Potenza”.
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