Grazie a tutte quelle ragazze e a quei ragazzi che in questi giorni stanno manifestando per dire no alle estrazioni petrolifere nella nostra regione e al tentativo di espropriare le istituzioni locali   

e i cittadini del diritto di decidere sul destino del proprio territorio.

Forse non conoscete il “numero dei pozzi di petrolio” che stanno riducendo il nostro territorio a un colabrodo; chissà, invece, se è noto ai nostri politici (aspetteremo, per ciò, un’inchiesta giornalistica ad hoc) che, a differenza di voi giovani, sono quelli che prendono le decisioni sul nostro futuro, sottraendosi, spesso, al confronto con i cittadini che dovrebbero rappresentare.

Voi avete, però, compreso che non si può più chinare la testa di fronte a un potere che vi sta privando del presente prima ancora che del futuro e che tende a spegnere ogni possibile tentativo di risveglio delle coscienze di questa nostra martoriata terra, da troppo tempo assopita e rassegnata.

Grazie per la ventata di novità, di libertà, di coraggio che state portando in una terra nella quale in troppi hanno deciso di non lottare, di nascondere la testa sotto la sabbia, di non disturbare il manovratore, anzi di inchinarsi troppo spesso al suo volere.

Troviamo il modo di mettere insieme la vostra freschezza e il vostro entusiasmo con la tenacia e la costanza di chi questa battaglia la combatte da anni.

Continuate così, facendo attenzione a chi cerca si strumentalizzare la vostra giovane età e a quelli che, in virtù di essa, non vi riconoscono pari diritto di cittadinanza.

Restate liberi, non accontentatevi di quello che altri vi raccontano, approfondite, abbiate fame e sete di conoscenza, di verità, di libertà e di giustizia e chissà che le vostre gesta possano rappresentare un terremoto che smuove quella zavorra che da troppi anni appesantisce le nostre gambe e offusca le nostre menti.

Alla politica, a tutti noi, il compito di raccogliere quel grido che si alza dai nostri figli. Abbiamo il dovere di ascoltarvi, di confrontarci con voi e di costruire insieme un mondo migliore.

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