le scrivo come cittadino di questa città e a nome dei tanti silenziosi cittadini che hanno la necessità di utilizzare quotidianamente il Trasporto Pubblico Urbano a Potenza.    

 

Dopo un lungo periodo di sperimentazione delle nuove linee e dei nuovi orari, da circa un anno la strutturazione del trasporto pubblico pare aver raggiunto una versione definitiva, insieme a una rivisitazione del piano tariffario, con un aumento immotivato (a fronte di un servizio inadeguato) dei prezzi degli abbonamenti e dei biglietti (tra l’altro si è costretti a pagare, in maniera vessatoria, un unico abbonamento, che include anche il costo della scale mobili, pur se non utilizzate e non utilizzabili).
Sin dalla fase di sperimentazione si è levata tra i cittadini una protesta, riguardo la modifica e la soppressione di alcune linee e percorsi urbani, ed è apparso subito evidente che – chi ha progettato questo piano del trasporto pubblico urbano – con conosce affatto le esigenze di chi lavora, studia e si muove in questa città, tantomeno conosce i percorsi ed ha mai utilizzato un autobus: forse la precedente amministrazione doveva “necessariamente” pagare la solita consulenza a qualcuno?
Infatti i disagi sono senza dubbio aumentati, in quanto la maggior parte delle linee principali – che percorrevano i tracciati più importanti della città, mettendo in collegamento i luoghi e le sedi più significative (uffici pubblici, stazioni, centro storico, etc.) – sono state sostituite da collegamenti che presuppongono l’utilizzo obbligato delle scale mobili e il cambio di più autobus per spostarsi da un luogo a un altro, con tempi di percorrenza inaccettabili.
Il disagio è accresciuto da un parco mezzi in pessimo stato di manutenzione (che spesso mette in pericolo l’incolumità dei passeggeri) e dall’incapacità, da parte della COTRAB – l’azienda che gestisce il servizio di autobus – di assicurare le corse previste, anche in caso di avaria di un mezzo, circostanza questa che si verifica di frequente. A tutto ciò si aggiunge il mancato pagamento degli stipendi agli autisti, che è causa di frequenti scioperi (del tutto giustificati) e interruzioni del servizio.
La circostanza più singolare risiede, d’altronde, nell’efficienza e nella precisione Svizzera dei controlli sugli autobus, che vengono effettuati quotidianamente da una squadra di solerti giovanotti con distintivo.
Tale scrupolosa efficienza, che in tali condizioni appare del tutto vessatoria e ingiustificata, sarebbe pur apprezzabile e accettabile, se vi corrispondesse un’uguale cura nell’efficienza del sevizio e nel rispetto dei diritti di chi utilizza i mezzi pubblici a Potenza.
Personalmente cerco di utilizzare quotidianamente l’autobus, sia per recarmi al lavoro che per spostarmi in città: spesso una corsa non vien effettuata per i motivi più vari, con i disagi del caso, talvolta, poi, accadono episodi piuttosto spiacevoli.
Come questa mattina è accaduto proprio a me, quando, in attesa di un autobus, in condizioni metereologiche del tutto avverse (i marciapiedi e le strade questa mattina, venerdì 6 marzo, sono completamente allagate e/o invase da circa 15 centimetri di neve fangosa mista ad acqua), in corrispondenza della fermata di via Di Giura, nonostante abbia segnalato la fermata all’autista, quest’ultimo ha continuato la marcia sulla corsia parallela, senza nemmeno accostarsi alla corsia di destra, incurante dei miei gesti più che evidenti di segnalazione e della presenza alla fermata di altre due persone.

A fronte di quanto evidenziato, le chiedo, di voler intervenire per tutelare i diritti di tutti gli utenti-paganti del trasporto pubblico urbano e di verificare l’opportunità di rimborsare almeno in parte l’importo dell’abbonamento di cui trattasi, in quanto non è possibile utilizzarlo secondo quanto pagato, anche in previsione degli imminenti scioperi degli autisti, in occasione dei quali (del tutto condivisibili e meritevoli di solidarietà) non viene assicurato alcun servizio, nemmeno nelle ore di ingresso e di uscita dai luoghi di lavoro e dalle scuole (come è avvenuto spesso nel mese di gennaio scorso).

In attesa di un riscontro le porgo cordiali saluti

Paolo Baffari

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