Il Ridotto del teatro Stabile di Potenza ha fatto da cornice all’incontro-dibattito ‘Crescere in campo e fuori dal campo. Insieme per generare cultura sportiva’. Si è trattato di un primo momento di riflessione, voluto dall’assessore allo Sport e Politiche giovanili
del Comune di Potenza Giovanni Salvia, con “l’obiettivo di tracciare un solco netto rispetto al presente, rinnovando e ristrutturando quei valori sani dello sport troppo spesso tralasciati da una società moderna che li dimentica o, addirittura, li ignora”. Presenti all’incontro il mental coach e supervisore dell’A.C. Milan Alessio Spataro, relatore principe del progetto, l’ex calciatore professionista Giuseppe Pisani, direttore tecnico di una scuola calcio Milan e l’osteopata e posturologo Nicola Castelluccio oltre che l’assessore Giovanni Salvia: “Si è trattato del primo step di un progetto che ha nella sua mission quella di generare una cultura sportiva diffusa a partire dalla nostra città. Potenza deve rappresentare il laboratorio di partenza, il primo tassello di un dòmino che possa coinvolgere tutta la generazione degli attuali genitori, dei dirigenti sportivi, dei tecnici e, non per ultimi, dei docenti di educazione fisica e dei dirigenti scolastici. Siamo convinti – ha rimarcato l’assessore Salvia – che sia importante iniziare. Si è registrata una buona partecipazione soprattutto di dirigenti e tecnici, la prossima volta apriremo le porte alla scuola e ai genitori per poi via via, allargare il cerchio. L’appuntamento diventerà costante, probabilmente mensile, e sarà nostro sforzo non stancarci o spazientirci perché è chiaro che generare cultura sportiva, in una società così materiale, non sarà semplice. Il nostro scopo è creare dei cittadini migliori e lo si può fare proprio cominciando dal mondo sportivo che, ci piace ricordarlo, è una vera palestra di vita”. Alessio Spataro, conduttore del progetto, ha aggiunto: “Se i bambini impareranno il rispetto delle regole, dell’avversario, il vero valore della vittoria e della sconfitta, se dall’altra parte i genitori capiranno come confrontarsi con i propri figli, con attenzione ma senza aspettative e senza pressioni, se si capiranno quali sono i cattivi esempi che la nostra generazione adulta propone, se gli stessi allenatori e dirigenti inizieranno dei percorsi virtuosi di collaborazione tra società imparando cosa e come insegnare a bambini e genitori e se infine la stessa scuola tornerà ad essere un riferimento centrale dell’educazione motoria ed etica dei ragazzi, il meccanismo funzionerà generando finalmente una cultura sportiva diffusa che non potrà che dare un futuro migliore a tutta la comunità”. “Io credo – conclude Salvia – che sia fondamentale dare un senso al nostro impegno iniziando a fare qualcosa, parlando e condividendo comportamenti tra gli addetti ai lavori, dandoci delle regole e dei decaloghi, affrontando e risolvendo in maniera comune i temi sulla psicologia dei giovanissimi, sulla postura dei bambini, sulla corretta alimentazione. Percorrendo questa strada otterremo sicuramente dei campioni, forse non nello sport, o non tutti, ma certamente nella vita”.
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