E come quasi sempre capita, quella vecchia abitudine d’improvvisare è dura ad andare in cantina. L’esempio pratico lo offre la situazione del nuovo piano trasporti a Potenza. E’ vero, si è dovuto abbattere la spesa e di molto.   

Ma certamente si poteva fare di meglio per il suo varo. L’occhio è stato indirizzato soltanto a come e quanto tagliare. Senza tener presente delle varie esigenze primarie degli utenti. Fra queste, lo dice la cronaca di questi giorni, le prime a essere colpite sono le zone rurali e periferiche della città. Ma non solo; anche i potentini nella cerchia della città stanno avendo problemi. Chi paga il dazio maggiore sono coloro che sono costretti a usare i mezzi pubblici. Per gli altri vale la regola dell’incentivo del mezzo privato. Intanto in alcune zone rurali passano i pullman e gli autobus di tre o piu’ società di trasporto: la Cotrab, le Fal e la Sita, in orari diversi. Ma l’abbonamento è uno per ogni società e quindi non si ha la possibilità di scelta. Il Movimento 5 Stelle di Potenza, col suo portavoce Savino Giannizzari, propone che si studi la possibilità di un abbonamento unico che consenta di poter utilizzare le tre corse possibili, a volte anche di piu’, senza dover così spendere una fortuna per avere l’occasione di usare mezzi di trasporto in orari diversi a seconda della propria necessità. A patto che si riesca a individuare le fermate. Le vecchie paline, illeggibili e mal posizionate, non sono state cambiate e spesso le fermate non sono addirittura indicate. Un piano di trasporti serio e ben congegnato parte da una buona organizzazione. A quanto pare al comune di Potenza si continua a improvvisare, a partire dagli uffici competenti che pare vivano su un altro pianeta senza essere consapevoli dei danni che subiscono i cittadini.

 

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