“Non possiamo rassegnarci a questo andazzo; valuteremo ogni possibile provvedimento” Suonano surreali le parole pronunciate dall’Assessore Berlinguer nello scorso mese di Settembre in occasione delle visita al Centro Olio di Viggiano
dopo gli ennesimi incidenti che avevano provocato innalzamenti anomali della fiaccola di sicurezza.
Gli eventi in Basilicata sono però ciclici. ieri, intorno alle 14.30, sempre al Centro Oli Eni di Viggiano, si è verificato un nuovo innalzamento anomalo. Su questa vicenda siamo stati sempre attenti: già in tre occasioni avevamo interrogato il Presidente Pittella e l’Assessore Berlinguer, per provare a capire le cause di questi incidenti e cercare di porre in essere provvedimenti concreti per scongiurare il rischio di nuovi incidenti.
Risposte? Sempre lacunose. L’incidente del 10 Gennaio 2014 era dovuto a un errore umano, quello del 26 Agosto a un guasto alle turbine generatrici di energia elettrica mentre quelli verificatosi nel mese di Settembre a “improvvisi buchi di tensione nella fornitura di energia elettrica”. Di certo conosciamo le conseguenze di questi innalzamenti anomali: incrementi nelle concentrazioni di silene, benzene, etilbenzene ed altri composti (13 Gennaio), raggiungimento della soglia di preallarme di H2S (acido solfrodico, 1 Settembre 2014), superamento del limite normativo del rumore nella centralina P2 per circa 15 minuti (1 e 8 Settembre).
I lucani attendono risposte serie. Bene sarebbe sapere lo stato di attuazione delle disposizioni che il Ministero dello Sviluppo Economico – Sezione UNMIG di Napoli ha trasmesso all’Eni nello scorso mese di Settembre.
Di tutto questo abbiamo chiesto conto a Berlinguer e Pittella nell’ennesima interrogazione presentata in giornata odierna. Fiamma dopo fiamma gli incidenti restano. Aspettiamo soluzioni convincenti.
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