Il Parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri Lagonegrese dispone la chiusura del sito di trasferenza di Tito con una ordinanza dello scorso 13 novembre. COSA C’E’ DIETRO?      

 

Abbiamo presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta regionale affinché domani mattina, in seno al Consiglio regionale, ci dica chiaramente i fatti che hanno portato a tale decisione, oggi, a ben sei anni dall’apertura del sito di trasferenza e quali azioni urgenti intende mettere in campo per evitare le conseguenze che si creeranno con la chiusura del sito di Tito. In fondo la Regione è responsabile del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e, da questo punto di vista, è totalmente inadempiente.

I fatti sono semplici: il Parco è stato istituito nel 2007, il sito di trasferenza di Tito, gestito da una società privata, è entrato in funzione nel 2008, oggi, solo oggi, l’ente Parco decide di chiudere il sito, con tutto ciò che una decisione del genere comporta per numerosi Comuni che lì conferiscono i rifiuti, tra i quali Potenza.

Tutto ciò si inserisce nel quadro emergenziale creato dagli annosi inadempimenti della Regione e della Provincia potentina sul Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che, predisposto nel 2001, attende un adeguamento dal 2006 (ex art. 199, co. 8 del D.lgs. n. 152/2006).

Ci chiediamo come mai, nella ordinanza con la quale si decide la chiusura, si dice che con nota del 14 ottobre 2014 (prot. n. 1113) del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Pignola, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese veniva messo a conoscenza dell’esistenza di una stazione di trasferenza di rifiuti in località Aia dei Monaci, nel Comune di Tito (PZ)?

Davvero vogliono farci credere che, dal 2008, solo oggi l’Ente viene a sapere dell’esistenza di un sito di trasferenza all’interno del Parco? Oppure si vuole ostacolare l’azione della nuova amministrazione potentina che, proprio sul piano dei rifiuti ha già messo in campo concrete azioni per far uscire dalla continua emergenza il Capoluogo e garantire un cospicuo risparmio ai suoi cittadini.

Questa intempestiva chiusura metterà in gravi condizioni alcune Comunità della Provincia, che dovranno ancora una volta pagare l’inconcludenza delle passate amministrazioni e dell’istituzione regionale. La Regione e la Provincia di Potenza devono immediatamente intervenire per superare le loro inadempienze ed evitare ulteriori disagi ai cittadini.

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