Si dice sempre così, in certe situazioni quando sembra che non ci siano altre soluzioni. È il momento dell’impegno, è il momento della maturità, è il momento di abbandonare posizioni personali, è il momento della responsabilità.     

Ma poi, nei fatti, questo momento non arriva mai. E si procrastina, si rimanda, si cincischia, si ciurla nel manico.
De Luca ha preso il toro per le corna e ha tirato una linea. Ha detto: stop, come quel famoso “Big Ben” di Enzo Tortora. Di chi è la colpa? Di tutti. Ovvero di nessuno.
In questi giorni ho ironizzato sulle operazioni di scaricabarile messe in atto praticamente da tutti gli attori. Quando non ci si vuole assumere le responsabilità, si vede sempre qualcun altro come colpevole. Il vecchio sistema, il centrosinistra, la regione, i partiti minori, sono sempre gli altri. Un vomitevole tutti contro tutti.
Qualcuno, vestendosi di maturità, afferma: a che serve cercare un colpevole, vediamo ora come risolvere i problemi. Si, certo che dobbiamo vedere come risolvere i problemi, ma siccome questo buco che è una voragine non è stato creato in un mese e nemmeno in un anno, non sarà possibile colmare questo immane deficit in un mese o un anno. Il colpevole deve essere individuato ed additato con chiarezza, per evitare che possa continuare a fare danni anche per il futuro. Si chiama PD. Un partito che ha governato e sgovernato in lungo e in largo, permettendo al sindaco precedente di rovinare letteralmente una città, sia dal punto di vista del decoro che della qualità della vita, che sotto il profilo dei conti disastrosi che ci ha lasciato. Che piaccia o no, questa è la verità.
De Luca ha provato a rimettere in piedi una barca che faceva acqua da tutti i lati come la Costa Concordia, ma non c’è riuscito. La nave è affondata, ed i passeggeri stanno tuttora cercando di mettersi in salvo. Quei passeggeri siamo noi. Il Comandante Schettino è chi ha amministrato la città negli ultimi dieci, quindici anni. De Luca ha provato a fare il capitano De Falco, ma senza alcun risultato.
E si prenderà la sua dose di critiche, come chiunque si sia esposto per cercare di fare qualcosa. Ma senza maggioranza, con poche proposte concrete e poche idee su come recuperare un deficit di bilancio dovendo naturalmente cercare di fermare la folle emorraggia dei costi ereditati ma senza abbassare troppo il livello dei servizi erogati, di strada non ne fai molta. Eravamo in tanti a presagire la facile fine di questa consiliatura.
Cosa fare adesso? “È il momento di”. Di chi? È il momento dei cittadini.
In questi anni sono stati innumerevoli (non sto esagerando) i contributi spontanei, disinteressati, veri e generosi forniti da cittadini, associazioni, comitati, che a variuo titolo e secopndo la propria specificità, si sono spesi indicando soluzioni, proposte, stimolare dibattiti, apportare idee innovative per risollevare la città. Mettiamo assieme queste energie. La politica, rappresentata dal suo partito principale, ha fallito, evidentemente, clamorosamente, miseramente. Incapace di vedere le cose come realmente sono, incapace di proporre soluzioni idonee, incapace di anticipare uno – che sia un solo – problema.
Ripartiamo dai cittadini virtuosi che hanno dimostrato negli ultimi anni di volere bene in modo disinteressato alla città dove vivono e lavorano, per dare una dignità a loro stessi, ad un passato disonorato e a un futuro che apparterrà alle generazioni che seguiranno.

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