La Consigliera regionale di Parità, rilevati i dati relativi alle donne dimissionarie, accoglie con soddisfazione l’adozione della Carta per le pari opportunità da parte della Giunta regionale e di altri enti   

 

e sottolinea la necessità di modelli idi intervento integrati per il benessere negli ambienti di lavoro “Gli esiti della convalida delle dimissioni delle lavoratrici madri confermano ancora di più quanto sia necessario intervenire con strumenti e formule di informazione e consulenza preventiva rivolta alle donne a rischio di dimissioni”.

Così la Consigliera regionale di Parità Maria Anna Fanelli, commenta i dati rilevati dalla Direzione territoriale del Lavoro nel corso dell’attività ispettiva del 2012.

Per la Fanelli “è necessario intervenire in maniera preventiva informando le donne sui temi della maternità, delle leggi, dell’opportunità di rivolgersi all’ufficio della Consigliera di parità e della possibilità di rivolgersi ai Centri per l’impiego e di accedere a progetti specifici qualora si debba inevitabilmente prendere la decisione delle dimissioni, anche attraverso un numero verde che dovrebbe essere appositamente predisposto e che fornisca suggerimenti, tutela, accompagnamento alla scelta, consulenza e conciliazione. Successivamente – aggiunge la Consigliera – è necessario un modello di intervento integrato per la donna dimissionaria che non può essere abbandonata a se stessa ma che dev’essere presa in carico da operatori specializzati che l’accompagnino in un percorso di formazione e di rinforzo delle competenze anche attraverso tirocini per un suo auspicabile rientro nel mondo del lavoro. Diventa dunque indispensabile la presenza di strumenti di conciliazione attraverso un modello integrato di rete in cui i soggetti interessati (mondo del lavoro, Sanità, formazione) si confrontano, interagiscono ed operano in sinergia. In quest’ottica – aggiunge Fanelli – ben si inserisce la Carta per le Pari opportunità e l’uguaglianza del lavoro, recentemente sottoscritta dalla Regione Basilicata”.

“Adottando questo strumento – spiega la Consigliera Fanelli – ogni impresa, pubblica o privata, intende contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro legate a genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa, orientamento sessuale, impegnandosi al contempo a valorizzare le diversità all’interno dell’organizzazione aziendale, con particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna”.

“Per l’attuazione di una reale conciliazione dei tempi di vita e di lavoro – evidenzia la Fanelli – sono necessari gli asili nido in famiglia, anche a seguito dell’importante sperimentazione della Giunta regionale in alcuni Comuni lucani, a cui mi auguro faccia seguito l’approvazione di specifiche leggi regionali per le Tagesmutter. Altre soluzioni che potrebbero evitare le dimissioni sono modalità lavorative differenziate come: part-time, job sharing, telelavoro o lavoro a distanza, la turnazione, la flessibilità e la banca delle ore. Ma è necessaria una cultura, anche imprenditoriale, disponibile a strutturare un’organizzazione del lavoro integrata con le esigenze di cura della famiglia e adottare azioni positive e buone pratiche volte ad aiutare la lavoratrice, come anche il lavoratore padre. E’ quindi auspicabile che il lavoro aziendale si fondi su una situazione di benessere organizzativo in cui gli spazi, le mansioni, gli orari di lavoro e l’equità del trattamento personale ed economico, possano mettere i lavoratori nelle condizioni di essere efficaci, produttivi, mantenendo un adeguato grado di benessere fisico, psicologico e sociale. Uno stato di benessere – conclude Fanelli – che avrebbe ricadute benefiche tanto sul luogo di lavoro che nell’ambiente familiare”.

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