Presidenti e Colleghi, una rapida panoramica: con 30 articoli, di cui i primi 8 puramente tecnici, la Giunta Pittella confeziona il Disegno di Legge, identificato come “Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e pluriennale 2014/2016”;
con ben 42 articoli, denominati “emendamenti all’Assestamento del Bilancio di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2014 e Bilancio Pluriennale 2014/2016”, la Giunta ridisegna completamente la sua stessa proposta approvata appena dieci giorni fa.
Cosa è successo Presidente? Che fine hanno fatto le Sue buone intenzioni espresse in quest’aula appena ieri? Come è cambiato il Suo modus operandi rispetto a quello degli anni precedenti? Non credo di poter essere smentito, ma a me sembra che sia proprio identico a quello del Suo predecessore, anzi peggiore.
Abbiamo un primo documento, appunto, approvato il 21 luglio, che Le serve tanto per avviare il procedimento, se così si può dire. E poi c’è un secondo, presentato durante i lavori del Consiglio, che è di fatto un nuovo documento di assestamento e non una mera integrazione per correggere errori o fare piccoli emendamenti. Documento che tutti, non a caso, oramai abbiamo imparato a chiamare “maxiemendamento” che ci viene consegnato senza la relativa relazione di accompagnamento, la quale le ricordo che è elemento “obbligatorio” utile per la comprensione delle Sue intenzioni, troppo spesso nascoste tra le mille righe del progetto legislativo. Ora, evidentemente, la riunione notturna riparatrice cui ci ha sottoposti non sana il suo comportamento, ma è retaggio di un metodo di gestire i rapporti istituzionali, antico e poco trasparente. Di certo noi non siamo qui a fare atti di fede.
O tutto ciò, Presidente, rientra nella strategia di informare poco per poter avere le mani libere?
Presidente, Le ripeto la domanda: ma cosa è successo, cosa le ha impedito di “rivoluzionare” il modus operandi?
Mi rispondo da solo: la solita storia, quella di sempre. Da una parte, l’attacco alla diligenza, a cui il “signor SI” non riesce a dire NO, (e a questo proposito, sorrido pensando alla sua affermazione di ieri “no al bancomat”. Anche se, in questo caso, non parliamo dei pochi spiccioli che può contenere uno sportello bancomat ma di centinaia di migliaia di euro di denaro pubblico). Dall’altra, le solite modifiche legate a integrazioni continue, imputabili a ripensamenti in corso d’opera, dovute a impreparazione o indecisione, lascio decidere a Lei. A tutto ciò son da aggiungere le “questioni” che è meglio tenere nascoste fino all’ultimo momento, onde evitare troppa pubblicità.
L’emblema di questo provvedimento-bancomat, che Lei ci propone, in un certo senso andrebbe bene anche il termine “stipendificio assistenziale”, è l’articolo 16quater del maxiemendamento con il quale si modifica una norma che prevedeva un contributo ‘una tantum’ di 75.000,00 euro in favore di Sviluppo Basilicata Nord-Occidentale s.r.l. per l’anno 2011. Oggi si modifica l’originaria norma inserendo l’anno precedente, ovvero il 2010, e l’anno successivo, il 2012. In questo modo Lei triplica il contributo, per essere precisi la spesa di denaro pubblico per coprire comportamenti improduttivi di una classe politica dissennata, il quale, ricordo, in origine doveva essere una tantum e che diventa di 75.000 euro più 75.000 euro più 75.000 euro. Dopo la moltiplicazione dei pani, quella degli “oboli infiniti”. Altro che rivoluzione!
Un altro esempio non guasta. I 3 ml di euro, inseriti alla chetichella nell’emendamento dell’articolo 9ter, per ripianare i buchi lasciati nella gestione dell’Agrobios da una politica ingorda. Quanta parte di questa mala gestione ricade sull’ultimo amministratore di Agrobios, il paladino di Matera 2019, Adduce? Lei ce ne ha parlato in Commissione. Perché non lo ha inserito direttamente nella prima stesura dell’assestamento? Se ne era dimenticato? O forse, pensava che passasse inosservato?
Allora Presidente di cosa parliamo? Nulla di nuovo nel modo di operare. Nulla cambia rispetto al passato. Ma questo l’ha detto anche lei, ieri, nel suo intervento: “l’assestamento completa quanto posto in essere con il bilancio di previsione 2014”. Già in quell’occasione, i Lucani si sono resi conto che una cosa è la “rivoluzione urlata a parole”, altra sono i comportamenti reali, quelli che davvero incidono sulla società. I suoi, invece, sono segnati da “restaurazione”, ovvero, per sintetizzare, prendendo in prestito una battuta del mio collega Venezia: a morte il “re sola” viva il “re sola”.
Pertanto, Presidente, l’assestamento e il maxiemendamento sono solo l’ennesima occasione per lanciare spot pubblicitari. Lei umilia lo strumento legislativo per mostrarsi come colui che dispensa favori. L’esempio lampante è l’articolo 9bis del maxiemendamento con il quale pensa ad una consulenza di 50.000 euro per uno studio sulle società partecipate dalla Regione. Un articolo di legge per una consulenza che potrebbe essere contenuta in una determina dirigenziale.
Ma entriamo più nello specifico. In questa stessa Assise, avevo espresso tutti i miei dubbi, durante i lavori svolti in fase di approvazione del bilancio previsionale 2014. Oggi ho conferma, Presidente, che questa Sua “visione”, per usare un termine a lei caro, è proprio una “visione”, nel senso stretto del termine.
È inutile proporre lo slogan delle “tre direttrici”. In sostanza parliamo delle medesime scelte del passato che, con questo assestamento, vengono sigillate con il fuoco di una rivoluzione tutta virtuale.
Slogan si. Come quello dell’art. 12, il “reddito di inserimento”, con il quale la Giunta dice di voler sostenere i lucani svantaggiati ma in concreto fa l’annuncio, appunto un annuncio, rinviando al contempo la palla a se stessa che dovrà “immaginare” il da farsi. Nel merito, parliamo di una misura vecchia del 1997 che il Governo nazionale ha chiuso anni orsono perché è risultato essere un palliativo che sposta il problema senza risolverlo e che porta con sé un rischio alto di politiche discrezionali e categoriali.
Ma forse è proprio quello che si vuole ottenere. Appunto, le mani libere. Per intanto annunciamo e proroghiamo i Copes fino a fine anno.
La verità è che la ‘visione’ non c’è. Qualche mese fa, con l’articolo n. 15 della legge n. 8 dell’aprile 2014 ha istituito la Fondazione per la Ricerca scientifica in ambito socio-sanitario, assegnandole 100.000,00 euro e, oggi, Lei si accorge che non bastano e che per funzionare la fondazione ha bisogno di risorse umane e strumentali, risorse che attribuisce in maniera indeterminata con l’art. 14quinquies del maxiemendamento. Se ci fosse stata davvero una visione, avrebbe dovuto pensare prima a come renderla operativa. Oppure si creano le solite scatole vuote per poi posizionare all’occorrenza questo o quell’amico?
Siamo ai soliti slogan. In sintesi, non sappiamo di preciso ‘il da farsi’, dobbiamo, da un lato, aiutare i lucani non sapendo di preciso cosa fare e, dall’altro, dare una poltrona a qualche fidato rimasto fuori. Allora la cosa migliore è: intanto creiamo l’ennesimo carrozzone e al contempo ci facciamo un po’ di pubblicità.
Presidente, non può e non deve funzionare così. Lei, con questo assestamento e con i suoi emendamenti, ci dimostra che non sa dove vuole andare. Le incongruenze della Sua ‘visione’ politica sono tali e tante che fanno impallidire anche un politico alle prime armi.
Con l’articolo 9bis del maxiemendamento, ad esempio, ci sta dicendo che la Regione Basilicata non sa cosa fanno le sue società partecipate e controllate e che c’è bisogno di una consulenza di un esterno per saperlo. Si rende conto della situazione? Ci sta dicendo che mamma Regione non sa cosa fanno i suoi ‘figli’? Però, in tutti questi anni, e anche Lei con l’ultima finanziaria lo ha fatto, sono stati elargiti loro milioni e milioni di euro. Oppure, il che non Le farebbe comunque onore, si tratta di una misura per permetterLe di conoscere meglio dove poter mettere mano (e non nel senso del buon amministratore)? E poi, Presidente, la “due diligence” non serve per Sviluppo Basilicata? In questo caso si conosce bene la situazione? Non serve una consulenza per questo? In questo caso sa già cosa deve fare.
Devo, però, ammettere che, almeno su di me, può vantarsi di aver ottenuto l’effetto sorpresa. Per giorni mi sono chiesto che fine avessero fatto i ‘raccomandati politici’. Adesso sono aumentati da 87 a 105. Ed eccoli qua. Gli articoli 26quater e quinquies sono per loro. Articoli che si pongono in violazione di sentenze del Tar e di un deliberato di questo stesso Consiglio che la Giunta, ora che l’attenzione sul caso è calata, forse per le ferie estive, continua imperterrita a infrangere. È una vergogna. Aveva ragione il Collega Perrino quando ha detto che avremmo fatto passare loro un pessimo inizio-estate con l’ansia della scadenza al 31 luglio dei contratti. Era meglio prorogarli direttamente a dicembre. Mi chiedo a questo punto cosa pensano i Colleghi che hanno parlato della bontà di questa norma in sede di approvazione del bilancio, affermando che la proroga era per coprire il periodo dell’espletamento del concorso.
Ma soprattutto mi chiedo: Le sembra di rendere un buon servizio a tutti quei giovani lucani senza lavoro e senza raccomandazione?
Vede, Presidente, di oboli, pagati qua e là, il Suo assestamento ne è pieno: più di un milione di euro, in aggiunta a quanto già stanziato, per il Programma Annuale Vie Blu, 500.000,00 euro per gli alluvionati del 2013, che non andranno a loro direttamente, ma che saranno gestiti, con modalità che ci sono oscure, dall’associazione ‘Terre joniche’, i 75.000,00 euro al Comune di Craco per l’uso del sito quale set cinematografico. Questa è la funzione della Film Commission? Pagare per far girare film in Basilicata? Ma non dovrebbero essere le case di produzione a pagare per venire qui? Non sono, quindi, bastevoli i 750.000 euro assegnati per l’anno 2014 proprio alla Film Commission?
Agli slogan, poi, si aggiungono le mancate assunzioni di responsabilità. Un esempio per tutti: l’art. 20, intitolato “misure di salvaguardia ambientale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti”. Una norma di autentica miopia politica e di contenuto poco edificante, celata da un titolo nobile.
Infatti, siccome in Basilicata, in tutti questi anni, 12 per lo specifico, la politica non ha voluto pianificare il sistema dei rifiuti, abbiamo sempre ampliato le vecchie discariche.
Il vecchio piano prevedeva che il sistema delle discariche sarebbe stato superato già nel 2006, nel 2014 con l’art. 20 si autorizzano altri ampliamenti. Sempre e solo per uno scopo nobile: “salvaguardare l’ambiente”.
Ma, Presidente, se realmente fosse stata questa l’intenzione, io non avrei preso tempo, fissando l’ennesima scadenza, a fine 2015, per redigere il Piano Regionale dei Rifiuti .
Presidente, l’unica cosa che mi viene in mente per delineare il Suo assestamento, visto che Le piacciono tanto le proroghe, di cui i suoi provvedimenti sono pieni, ci sembra proprio che il Suo Governo sia una proroga di quello di De Filippo o, meglio, una fotocopia. Con l’unico rammarico che le copie sono sempre peggiori dell’originale.
In conclusione, alcune cifre per meglio rendere edotta l’Assemblea ed i Lucani:
– contributo straordinario alle fondazioni 80.000,00 euro;
– spese per la gestione dell’archivio regionale, ulteriori 300.000,00 euro con uno stanziamento complessivo del 2014 di € 1.100.000,00 del quale non sono chiari i termini contrattuali;
– oneri derivanti dalla sentenza della corte costituzionale n. 335 del 10/10/2008, € 1.300.000,00 si facevano pagare ai cittadini lucani oneri per depurazione dove questo servizio non era offerto;
– contributo straordinario all’associazione Basilicata Spettacolo di € 250.000,00 euro con uno stanziamento complessivo del 2014 di € 550.000,00 voce dove si nascondono “buchi” di spesa fatti dalla politica in anni non precisati;
– contributo all’agenzia provinciale energia e ambiente (apat) per 230.000,00 euro, in sintesi stipendi;
– fondo per la pianificazione regionale e l’attivazione delle strutture operative euro 120.000,00 in sintesi consulenze;
– spese per l’istruttoria delle domande AIA € 53.306,00 con uno stanziamento complessivo del 2014 di € 643.306.000,00 altre consulenze;
– acquisto di prestazioni professionali specialistiche a supporto del SSR 1.500.000,00 di euro, con uno stanziamento complessivo del 2014 di 3.500.000,00 consulenze;
– trasferimento a imprese progetto “green river” per 260.000,00 euro, con uno stanziamento complessivo del 2014 di 680.000,00 per stipendi.
Penso, Presidente, che sia inutile continuare con l’elenco. I Lucani si saranno fatti un’idea sul “bancomat rivoluzionario”.
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