Due casi sono venuti alla nostra attenzione rispetto al modo di operare delle aziende del Servizio Sanitario regionale in termini di appalti per l’acquisizione di servizi, che, si sa, sono “il mondo delle clientele”.
Il quadro che emerge è, soprattutto in termini di efficienza e trasparenza, a dir poco assurdo.
Il primo relativo all’Asp di Potenza che, non rispettando le norme regionali né le delibere di Giunta, in ossequio, invece, a direttive “inventate” dal DG del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, proroga l’affidamento delle case alloggio dell’Ambito di Venosa non attivando una nuova procedura di gara; il secondo riguarda, invece, la delibera del Direttore Generale dell’Ospedale San Carlo, dott. Maglietta, che affida, alla Cooperativa di Solidarietà Sociale Ecclesia, unica ditta invitata, il servizio di stiro della biancheria sagomata, per il ‘modico’ importo di € 2.506.239,12, senza alcun bando pubblico il tutto “per motivi di urgenza”.
Nel dettaglio.
A luglio il Dirigente del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, dott. Pafundi, stabilisce il blocco delle procedure di gara di importo superiore a 500.000,00 euro annui nelle more della definizione della organizzazione della Stazione Unica Appaltante regionale, senza che ciò sia previsto da alcuna legge. Anzi, l’art. 10 della Legge Regionale n. 26 del 18/8/2014 dispone che è la Giunta che deve emanare i provvedimenti organizzativi necessari per il funzionamento della Stazione Unica Appaltante, entro i 90 giorni dall’entrata in vigore della norma, anche per la fase transitoria.
Il 3 settembre la Giunta, in ossequio alla normativa, approva una delibera per disciplinare la fase transitoria e stabilisce per le procedure di affidamento in corso e per quelle nuove l’invio di una informativa alla SUA. Quindi, la Giunta non blocca le nuove gare ma impone un obbligo di informare della procedura l’istituita Stazione Unica.
Due giorni dopo, il 5 settembre, il Direttore dell’ASP, ignora la delibera della Giunta e ‘si appoggia’ alla direttiva del Dipartimento sanità. Su quali basi avviene tutto ciò? Non lo sappiamo, ma sono facilmente intuibili. Il servizio doveva essere riaffidato a quella ditta. Noi abbiamo chiesto la revoca del provvedimento. E abbiamo anche chiesto su quali motivazioni il DG del Dipartimento Sanità ha autonomamente disposto il blocco delle gare superiori a 500.000 euro.
Ancor peggio fa l’Azienda ospedaliera San Carlo che affida direttamente, per motivi di ‘urgenza’, niente di meno che il servizio di stiratura dell’Ospedale. Quali siano questi motivi di urgenza considerando che la stiratura è un servizio di routine non è dato sapere dal provvedimento del Direttore Generale dell’Ospedale San Carlo. Ne abbiamo chiesto la revoca. E abbiamo chiesto spiegazioni. La norma che consente gli affidamenti diretti per motivi di urgenza stabilisce, infatti, che “Le circostanze invocate a giustificazione della estrema urgenza non devono essere imputabili alle stazioni appaltanti.”.
Per derogare alle norme sugli appalti pubblici, sono richiesti, quindi: ‘estrema urgenza’ risultante da eventi imprevedibili per le stazioni appaltanti, una ‘giustificazione’ delle circostanze e la non imputabilità delle stesse alle stazioni appaltanti. Quali eventi imprevedibili possano essersi verificati per ricorrere all’affidamento diretto del servizio di stiratura non riusciamo ad immaginarlo.
Speriamo non ci rispondano con il solito: eravamo in ritardo per fare un avviso ed espletare un bando come si deve perché questa sarebbe una pessima giustificazione oltre al fatto che sarebbe inconciliabile con la legge.
Il provvedimento del Dirigente del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, quello del Direttore Generale della Asp di Potenza e quello del Direttore Generale dell’Ospedale San Carlo dimostrano il dispotismo amministrativo che finora ha regnato indisturbato e che ha creato solo clientele. Sono indice di un sistema dove ognuno applica le norme, le delibere o le direttive che gli fanno più comodo, disapplicando, invece, quelle che non convengono.
Gli appalti, specialmente in campo sanitario, si confermano il ricettacolo di affarismi e manovre poco chiare, che speriamo vengano debellate dall’istituzione della Stazione Unica appaltante regionale.
Noi siamo sempre per la legalità e per la trasparenza, ne chiediamo l’applicazione e il rispetto, al di là di tutti gli interessi particolari.
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