Siamo ormai a due mesi dalle elezioni e, ad oggi, dobbiamo constatare che il tavolo del centro sinistra non è stato ancora convocato.
E’ quanto affermato da Massimo Macchia, coordinatore provinciale di CD il quale ha preannunciato la volontà del partito di richiedere ufficialmente la convocazione del tavolo delle forze organiche al centro-sinistra.
E’ ormai non più differibile procedere alla costituzione del tavolo al fine di decidere il perimetro della colazione, principi e programmi che dovranno caratterizzare le liste di centro-sinistra alle prossime elezioni a cui, vale la pena ricordarlo, saranno chiamati ben 42 centri della provincia.
“Quanto sta accadendo nella città di Potenza –evidenzia Macchia- è emblematico delle debolezze del centro sinistra e del PD in quanto a poche settimane dalle elezioni non vi è accordo su un candidato unico e nemmeno è stata stabilita la data di celebrazione delle primarie.
La medesima situazione sta accadendo in tutti gli altri centri della provincia in cui, a parte qualche rara eccezione, si naviga “a vista” per la scelta dei candidati e, troppo spesso, i criteri di appartenenza prevalgono sui programmi.
Il tema è di centrale importanza ed attualità se si considera che metà della provincia è chiamata al voto e, oltre che nel capoluogo, rinnovano i consigli comunali diversi centri “simbolo” della Basilicata: basti pensare ad esempio a Venosa, Viggiano, Marsicovetere, Muro Lucano, Maratea e Brienza.
Occorre fare presto, stabilire il perimetro della coalizione e dare organicità alla proposta del centro sinistra. In questo quadro, le primarie, che rappresentano ormai uno strumento ineludibile e collaudato al fine di garantire la giusta partecipazione degli elettori del centro sinistra alle scelte di governo, non dovrebbero rappresentare una opzione, bensì, una regola valida per tutti questi centri e i territori Lucani.
Se davvero si vuole attuare una rivoluzione, occorre avere coraggio e “spingere” sul versante del cambiamento del metodo e del confronto sul merito, il tutto per avere un rinnovamento serio e non di facciata.
Questo passa, in maniera ineludibile, attraverso liste partecipate e realmente di centrosinistra: con queste premesse le Primarie rappresentano l’arma vincente. Inoltre occorre avere coraggio e fare delle scelte di merito che ci consentano di lasciarci alle spalle anni di ritardi e di inciuci che appartengono alla vecchia politica.
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