Nella ricorrenza dell’ottantesimo anno dell’arrivo di Carlo Levi a Grassano, avvenuto il 3 agosto 1935, torna ad essere esposta nel Palazzo Materi una delle opere pittoriche più famose dello scrittore-pittore torinese:

“Grassano come Gerusalemme”. Levi scese al fiume Basento accompagnato da quegli amici grassanesi che diventeranno gli indelebili personaggi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, il Capitano, Antonino, Carmelo; e qui in un appassionato afflato di empatia tratteggia il dipinto che poi descriverà nel romanzo con toni di lirismo, “Grassano è bianco in cima ad un alto colle desolato, come una piccola Gerusalemme immaginaria nella solitudine di un deserto”.
L’opera, di proprietà della Regione Basilicata, è visitabile presso la Biblioteca Comunale al piano superiore del Palazzo Materi ed è stata concessa in disponibilità temporanea in accordo con i responsabili dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale.
L’esposizione del dipinto si pone in continuità con la rievocazione dell’arrivo di Carlo Levi a Grassano che l’Amministrazione Comunale ha organizzato il 3 agosto in sintonia con l’Associazione Culturale Crassanum: evento che ha visto la sentita partecipazione di Michele Placido nei panni dello scrittore, dell’ ottimo prof. Giovanni Caserta e della significativa presenza dei sindaci di Eboli, Aliano, Matera e Potenza.
Si rafforza, in tal modo, ha spiegato il sindaco Francesco Sanseverino, l’idea progettuale di promozione della testimonianza e dell’opera di Carlo Levi in un contesto di rete che si prefigge la valorizzazione di tutto il territorio lucano in un’ottica storica, culturale, ambientale e turistica a fianco della città di Matera quale capitale europea della cultura 2019.

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