La decisione da parte della neo giunta regionale di sospendere il bando che avrebbe “collocato” mille giovani lucani per un anno all’interno degli enti pubblici attraverso dei tirocini formativi, dà ragione al movimento politico “Io Amo la Lucania” che da subito denunciò l’attivazione dei corsi di formazione come “illegali e truffaldini”.“Siamo stati i primi – afferma il consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio – a condannare l’uso illegittimo e strumentale dei corsi di formazione che accreditano lo status di precariato a vita”.

Nel giorno in cui era prevista l’iniziale scadenza del bando rivolto a 1.000 disoccupati e inoccupati lucani, poi prorogata al 30 aprile, arrivava anche il “feroce” intervento del noto giuslavorista Pietro Ichino contro il programma approvato dal consiglio regionale della Basilicata. Il senatore del Pd  aveva parlato chiaramente di «truffa, abuso assistenzialistico e violazione della normativa comunitaria”. Un attacco ancor più forte perchè proveniente da un senatore del Pd ad una maggioranza di governo regionale dello stesso schieramento, per di più a pochi giorni dal voto. Sulla questione, Ichino chiedeva ai ministri Sacconi e Brunetta di intervenire “per impedire questo nuovo evidente e grave abuso assistenzialistico dei contributi del Fondo sociale europeo e questa altrettanto evidente violazione della disciplina legislativa in materia di tirocini formativi – precisava il senatore del Pd – finalizzata come l’esperienza calabrese insegna, all’aggiramento del principio costituzionale dell’accesso ai pubblici uffici per concorso».

“Risulta chiaro – sottolinea Io Amo la Lucania – come il presidente De Filippo abbia utilizzato il bando dei tirocini formativi, alla vigilia delle scorse elezioni regionali, come mero strumento di condizionamento e ricatto degli elettori, ingannando gli oltre 13.000 giovani lucani che hanno presentato domanda riversando la loro disperazione nelle famigerate promesse pre-elettorali”.

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