Il settore dell’edilizia in provincia di Matera rischia il collasso. A lanciare l’allarme è la Filca Cisl regionale che ha realizzato un dossier sulla condizione del lavoro nei cantieri della provincia. E quello che ne viene fuori è una realtà per certi versi eclatante. I numeri sono inequivocabili e disegnano un comparto in picchiata che non dà segni di ripresa.

 

Tra il 2008 ed il 2009 nel materano si sono persi oltre 500 posti di lavoro secondo i dati forniti dalla Cassa Edile e dalla Edilcassa, che in percentuale fanno un meno 11 per cento. E che il settore non goda di buona salute lo conferma il dato di febbraio delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria che sono praticamente raddoppiate.

 

Ma nelle pieghe dei dati emerge un fenomeno preoccupate: con la crisi che continua a mordere aumenta il ricorso al cottimo, se è vero che i cottimisti che arrivano da fuori regione sono passati dal 37 per cento al 39 per cento del totale degli addetti del settore.

 

“Il cottimo, vestito da sub-appalto, sta diventando lo standard – denuncia il segretario regionale della Filca Cisl, Franco Pantone – perché le imprese che si aggiudicano gli appalti con ribassi del 40 per cento devono contenere i costi e così si riducono i salari, si abbassa la soglia dei diritti e della sicurezza, si risparmia sulla qualità dei materiali, e spesso le opere restano dei mausolei incompiuti”. Come gli scheletri in cemento armato delle case popolari del quartiere La Martella o la miriade di opere lasciate a marcire nell’indifferenza generale.

 

“Il meccanismo del massimo ribasso, che come sindacato abbiamo sempre contestato e contrastato, sta distruggendo il mercato e sta facendo proliferare il ricorso al cottimo e a forme più o meno palesi di lavoro sommerso”, spiega Pantone, che aggiunge: “Nel materano le imprese edili vere e proprie si contano sulle dita di una mano, il resto è fatto di finanziarie e società di servizi che si aggiudicano le opere senza avere neanche un operaio, tanto la realizzazione delle opere viene esternalizzata alle squadre di cottimisti che arrivano dalle regioni limitrofe, lavoratori come gli altri che pensano di guadagnare di più, ma che alla fine sono essi stessi sotto schiaffo del sistema”.

 

Tutto si gioca sulla convenienza economica degli speculatori, con buona pace dei disoccupati della provincia. Nella città di Matera, secondo un’indagine condotta dalla Filca Cisl, il costo medio di un’opera di carpenteria o muratura è di 22 euro al metro quadro, prezzo chiavi in mano. “Si tratta di una cifra insostenibile in una condizione di normalità – dice Pantone – perché solo la paga oraria minima di un manovale è di quasi 28 euro”.

 

Insomma, i conti sulla carta non tornano, ma nella realtà tornano eccome: basta tagliare i salari, ridurre la sicurezza, aumentare le ore lavorate e non retribuite, dimenticarsi il tfr. E la situazione nel territorio della provincia è ancora più grave. C’è il rischio, secondo la Filca Cisl, che si inneschi una guerra tra poveri: tra i cottimisti campani, pugliesi e calabresi che sono costretti dalla necessità a lavorare ad ogni costo e ad ogni condizione e i disoccupati lucani che in questa situazione sono completamente tagliati fuori dal mercato.

 

Come uscirne? Per Franco Pantone “bisogna riprendere il controllo del settore prima che sia troppo tardi”. A partire dalla convocazione dell’osservatorio permanente presso la prefettura di Matera per fare il punto della situazione sulla legalità, sulla sicurezza del lavoro e sulla diffusione del sommerso. E poi c’è da accelerare la spesa dei fondi già stanziati per le opere pubbliche e far ripartire i cantieri per dare ossigeno al comparto: dal completamento della Bradanica e della 106 Jonica alle opere di edilizia scolastica, dalla manutenzione delle strade provinciali alla ripresa degli investimenti in edilizia popolare. “Bisogna fare tutto, e bisogna fare presto – conclude Pantone – perché se è vero che l’edilizia è il motore dell’economia, è il caso che a beneficiarne sia anche il nostro territorio e i lavoratori locali”.

 

Loading