Cantieri forestali fermi al palo e lavoratori senza salario dal mese di luglio. Questa la diagnosi emersa oggi nel corso di un incontro tra il commissario della Comunità montana Alto Agri, Claudio Cantiani, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Pietro Paladino della Fai-Cisl, Carmela Salvia della Flai-Cgil, Angelo Foresio della Uila-Uil), incontro richiesto dai sindacati per fare il punto sulla situazione dei progetti di compensazione ambientale finanziati dall’Eni nelle sei comunità interessate: Alto Agri, Medio Agri, Camastra-Alto Sauro, Melandro, Lagonegrese e Collina materana.
Nel corso del vertice, riferisce Paladino della Fai-Cisl, è emerso che, a causa della mancata approvazione da parte della Regione Basilicata dei progetti della cosiddetta “perizia Eni”, le Comunità montane non possono procedere all’apertura dei cantieri, che sarebbero dovuti partire ai primi di settembre. Unica eccezione, la Comunità montana Alto Agri, dove le attività sono partite regolarmente, eccezione di breve durata, però, perché il commissario straordinario Cantiani ha annunciato oggi stesso ai sindacati che i cantieri si fermeranno lunedì prossimo per mancanza di fondi. Oltre alla mancata approvazione dei progetti da parte della Regione Basilicata, i sindacati denunciano difficoltà da parte di alcune Comunità montane nell’approvazione dei bilanci di esercizio, senza i quali lo stesso via libera della Regione alla “perizia Eni” sarebbe inutile.
Per questo motivo Fai, Flai e Uila sollecitano l’intervento dell’assessore Agatino Mancusi e annunciano la proclamazione dello stato di agitazione se non interverranno novità entro martedì 5 ottobre.
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