Alfonso Ernesto Navazio, consigliere regionale del movimento “Io Amo la Lucania”, ha definito la relazione programmatica del Presidente Vito De Filippo, una relazione “triste” facendo a tal proposito un preciso riferimento al pensiero del filosofo olandese Baruch Spinoza secondo il quale “chi detiene il potere ha bisogno che le persone siano affette da tristezza”. “Noi invece – ribadisce Navazio – vorremmo portare un po’ di gioia”.
“Ci saremmo aspettati obiettivi da realizzare – sottolinea il Presidente di “Io Amo la Lucania” – piuttosto che spunti di lavoro presentati qua e là come se fossero enunciazioni teoriche comuni alla gran parte dei programmi di chi checchessia si accinga a governare un ente regionale” Quello che il neo movimento si aspettava da “un Presidente che per la seconda volta ha l’altissimo onore della guida politica della legislatura regionale” era un’analisi critica sul perché la Basilicata sia tra le regioni più povere d’Italia. “Nella relazione – ha fatto notare Navazio – manca una metodologia da seguire soprattutto per quei settori che richiedono un intervento. Quello che emerge è un sentimento di vittimismo; un vittimismo che non dovrebbe più appartenerci, se vogliamo essere una ‘Regione del mondo’”.
Navazio si è poi soffermato sul tema del lavoro, affermando che “sarebbe stato meglio individuare condizioni che possano favorire il mantenimento del lavoro oltre che nuove opportunità”. “Ben vengano i bandi per le nuove professioni e imprese ma – ha sottolineato l’esponente di ‘Io Amo la Lucania’ – evitiamo il richiamo di organismi che alla gente comune fa pensare solo a costosi carrozzoni, e poi l’idea di essere imprenditori di se stessi deve valere come insegnamento culturale, facendoci superare definitivamente quella corsa al posto fisso cui siamo abituati”. Inadeguato è risultato essere anche il punto sulla famiglia – ha fatto notare Navazio – e nello specifico l’offerta di micronidi, centri per l’infanzia definendo inesistente l’accompagnamento verso la scelta di misure che fossero effettivamente necessarie al territorio come quella appunto degli asili nido. E dunque la proposta di “Io Amo la Lucania”: Quoziente Basilicata può prendere in considerazione il numero dei figli, eventuali affidamenti, la condizione lavorativa dei genitori, i parenti a carico e le persone disabili. A tutte queste componenti si assegna un punteggio che, sommato, fornirà appunto la situazione della singola famiglia presa in considerazione. Questo avrà un effetto immediato sulle tariffe, quelle comunali come quelle regionali.
“Termini come sussidiaretà, fisco equo, centralità della famiglia, con provvedimenti come questi passano da essere parole a diventare realtà” sottolinea Navazio.
Oltre alle riflessioni critiche sulla relazione, Navazio ha colto l’occasione per ricordare il percorso che il movimento già nei mesi scorsi aveva indicato. Dal recupero del nome Lucania, all’inserimento nello statuto regionale della verità storica delle radici giudaico cristiane, all’attribuzione dello stipendio per le madri casalinghe, all’introduzione del microcredito per la creazione della microimpresa con particolare riferimento ai giovani, alla rinegoziazione delle royalities, al diritto di accesso all’acqua pubblica per tutti. Tutte proposte che hanno come unico denominatore il futuro. “Una parola magica – dice Navazio – che da che mondo è mondo fa pensare ad un domani migliore del presente”. “Condivideremo i provvedimenti che vanno nell’interesse dei lucani – ha concluso il consigliere di “Io Amo la lucania” rivolgendosi all’assemblea e in particolare al Presidente – ma saremo severi censori di quelli che perpetreranno un costume politico già visto negli anni scorsi”.
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