È la Basilicata la prima regione d’Italia che, il primo luglio, partirà con una vaccinazione gratuita contro il tumore del collo dell’utero. L’iniziativa vedrà coinvolte non solo le dodicenni ma anche altre tre fasce d’età (15-18-25 anni). Attualmente la Regione Basilicata dispone di 65.000 vaccini. È quanto emerso dalla conferenza di presentazione del progetto, che si è svolta questa mattina nella sala Inguscio della Regione. Il tempo di copertura di questa fornitura dipenderà dalla risposta della popolazione di riferimento. L’entità di tale risposta non è prevedibile. Si ritiene, però, che entro la fine del 2008 sarà necessario un nuovo approvvigionamento. Annualmente saranno vaccinate circa 13.600 donne. Il vaccino sarà ripetuto per tre anni. Nei quattro anni successivi, invece, verranno vaccinate solo due fasce d’età (12 e 25 anni) per un totale annuo di circa 6.700 donne. A partire dal 2014 saranno vaccinate le sole dodicenni. Obiettivo finale della campagna di prevenzione è proteggere, nell’arco di sette anni, le donne della Basilicata, in età compresa fra i 12 e i 32 anni, dal rischio di sviluppare il tumore al collo dell’utero causato dai tipi di Hpv (Papillomavirus) presenti nel vaccino. E non solo. La Regione, inoltre, garantisce a tutte le donne, che non rientrano nelle fasce di età individuate, di acquistare una dose di vaccino (per la copertura completa ne servono tre da somministrare nell’arco di sei mesi) a prezzo di costo (110 euro) anziché a 188 euro, così come praticato dalle farmacie. “Vaccino Hpv e pap test: un’assicurazione sulla vita per le donne lucane. È questo uno dei principi fondamentali della Regione Basilicata – hanno sottolineato Vito De Filippo, presidente della Regione, e Rocco Colangelo, assessore alla Sanità – che intende la prevenzione primaria e secondaria un obbligo della sanità pubblica. Il raggiungimento di questo obiettivo segna il grado di avanzamento di una comunità civile. In sanità pubblica è fondamentale attraverso le azioni declinare i principi di equità e accessibilità e i programmi da noi scelti ne sono la testimonianza”. Alla conferenza è intervenuto anche Sergio Pecorelli, presidente della Figo (commissione oncologica della federazione internazionale di ginecologia e ostetricia), il quale ha definito la Basilicata “regione d’eccellenza” perché da sempre è un esempio per la prevenzione. Questa decisione – ha continuato Pecorelli – merita non solo il plauso della comunità scientifica e non, ma potrebbe aprire la strada emulativa da parte di altre Regioni sensibili alla salute dei propri cittadini.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.