Il Presidente dell’A.S.I. Antonio De Bona è intervenuto nel dibattito proponendo di “utilizzare” al meglio il bosco nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente offrendo un’ottima opportunità di sviluppo per quelle località d’interesse forestale. “Il selviturismo Ha partecipato anche l’Associazione Selviturismo Italia al doppio appuntamento con il convegno nazionale “Sviluppo e Montagna”, conclusosi qualche giorno fa nel parco del Pollino, e con l’incontro “Gestione forestale sostenibile, tra bioenergie, utilizzo energetico delle acque e impatti socio economici ambientali nelle aree protette” svltosi a Bosco Magnano di San Severino Lucano (PZ). Il Presidente dell’A.S.I. Antonio De Bona è intervenuto nel dibattito proponendo di “utilizzare” al meglio il bosco nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente offrendo un’ottima opportunità di sviluppo per quelle località d’interesse forestale. “Il selviturismo –ha spiegato De Bona- è una forma innovativa di turismo collegato all’ambiente boschivo e a tutte quelle attività in esso praticabili. L’idea del Selviturismo nasce come proposta di turismo alternativo nel bosco, derivato dalla selvicoltura. L’obiettivo è quello di promuovere tutte quelle attività praticabili sia nei Boschi che nei parchi d’Italia, con particolare riferimento alle attività sportive, ricreative, formative, terapeutiche ed amatoriali. L’Associazione Selviturismo Italia si propone di offrire a tutte quelle figure professionali che si occupano di turismo e ambiente, di turismo naturalistico, di turismo sostenibile e di turismo culturale e tematico una prima consulenza per l’implementazione del progetto legato alla creazione di servizi e strutture selvituristiche. In questa prima fase, le aziende che vogliono connotarsi come aziende selvituristiche offrono servizi ed accoglienza complementari all’agriturismo montano, differenziandosi però per l’offerta specifica che caratterizza il turismo boschivo. In particolare il selviturismo propone attività sportive come parapendio, mountainbike, orienteering, trekking e itinerari da percorrere su quad; attività didattiche come laboratori ambientali, passeggiate didattiche, ed attività terapeutiche quali cromoterapia, silvoterapia, fitomedicina, oltre ad una lunga serie di altre attività amatoriali come escursionismo, ricerca di funghi, tartufi e frutti di bosco”. Nell’avvio delle attività selvituristiche il ruolo delle Comunità montane e degli altri Enti che, a vario titolo, gestiscono aree boscate è di importanza strategica in quanto garantisce il rispetto del giusto equilibrio tra attività antropica e rispetto dell’ambiente. Al contempo gli enti territoriali possono agire come catalizzatore per lo sviluppo di questa innovativa attività che rappresenta un’opportunità percorribile per frenarne l’esodo dei giovani, invertendo la tendenza all’abbandono della montagna, che porta con se impoverimento economico e sociale.
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