bolognetti-radGli sforzi a cui fa riferimento il compagno Valluzzi, sono stati tutti rivolti, sin dal primo momento, a svuotare di contenuto e significato il progetto Rosa nel Pugno. Un progetto subito e mal digerito, che è stato avvertito come un elemento di disturbo, in grado di danneggiare le piccole rendite di posizione dell’ oligarchia che governa lo Sdi lucano. Rendite di posizione guadagnate all’ombra di DS e Margherita. Quale novità, se per mesi, all’incalzante richiesta di far vivere i 31 punti della Convenzione di Fiuggi, si è risposto inseguendo “L’unità socialista”. Lo Sdi Lucano e lo “Spazio Vitale” Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Coordinatore regionale RNP e Direzione Nazionale RNP Per quanto possa peccare in capacità di immaginazione, faccio francamente fatica a cogliere il senso della novità nelle parole del segretario regionale dello Sdi e nelle decisioni dei vertici dello Sdi lucano. Gli sforzi a cui fa riferimento il compagno Valluzzi, sono stati tutti rivolti, sin dal primo momento, a svuotare di contenuto e significato il progetto Rosa nel Pugno. Un progetto subito e mal digerito, che è stato avvertito come un elemento di disturbo, in grado di danneggiare le piccole rendite di posizione dell’ oligarchia che governa lo Sdi lucano. Rendite di posizione guadagnate all’ombra di DS e Margherita. Quale novità, se per mesi, all’incalzante richiesta di far vivere i 31 punti della Convenzione di Fiuggi, si è risposto inseguendo “L’unità socialista”. Quale novità, se l’eterno tema dell’Unità ha poi prodotto un topolino, che a ridosso delle elezioni è tornato nelle braccia di De Michelis. L’atteggiamento dello Sdi lucano rispetto all’evocazione “Blair-Zapatero-Fortuna”, rispetto ai contenuti della RNP, è stato una sequela ininterrotta di niet, motivati da incompatibilità ambientali. Quale novità, se già a partire dai giorni immediatamente successivi al voto, non è stato possibile ottenere uno straccio di incontro. Quale novità, se alla reiterata richiesta di realizzare un coordinamento regionale RNP, si è, con antica tattica, rimandato sempre a “domani”. Quale novità, se anziché aprire il progetto RNP alla società e al territorio, al 100% dei cittadini lucani, lor signori hanno sempre riportato tutto alle complicate alchimie di potere, che garantiscono da anni la loro sopravvivenza, ma la totale assenza di vita e iniziativa politica. E poi, certo ci sono stati i non certo disinteressati suggerimenti dei Ds e della Margherita ad accrescere i mal di pancia, il terrore che Boselli si fosse “pannellizzato”. Anche noi abbiamo a cuore il territorio, ma pensiamo che il potere non possa essere il fine dell’azione politica, ma un mezzo. Comunque, la Rosa nel Pugno continua ad esistere, e domenica manifesterà in piazza Mario Pagano sul tema dell’Eutanasia, per rivolgersi al 100 per cento dei cittadini lucani e discutere con loro della straordinaria lettera di Piero Welby e della risposta del Presidente Giorgio Napolitano. Non credo, compagni dello Sdi, che voi, così attenti a non rompere gli equilibri interni di coalizione e di partito, riterrete opportuno spendervi su questo tema. Mentre voi cercate il vostro “spazio vitale” nel materano, noi ci rivolgiamo al “territorio”, agli uomini e alle donne di questa regione, per parlare di Fondi Europei, di scelte energetiche, di Università, di “Libertà di parola”, magari delle strade che in inverno restano ghiacciate perché manca il sale(il Territorio!!!). E soprattutto, compagni, torniamo a ripetere: se c’è una Basilicata laica, liberale, socialista, libertaria, è giunto forse il momento che batta un colpo e si faccia sentire. La Rosa nel Pugno è per noi il fiore dell’alternativa da costruire con contenuti che non ci sembra di intravedere nella “unità dei riformismi”

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