potenza__a._1Dichiarazione del segretario regionale,on.Antonio Potenza sulla situazione politica in Regione. Il disagio espresso dal segretario regionale di R.C. merita rispetto e invoca risposte all’altezza del gesto politico compiuto. E’ compito del presidente della giunta regionale promuovere iniziative che portino sicuramente ad un chiarimento e ,se possibile, ad un ricompattamento della maggioranza. Quanto al merito dei problemi posti da R:C. ci sono alcune considerazioni che vanno fatte. La prima è che dipingere una sorta di oligarchia nella maggioranza, un patto a tre tra i primi tre partiti della coalizione, è quanto meno ingeneroso nei confronti di una Udeur che da tempo chiede,inutilmente, di far funzionare una cabina di regia tra i partiti della coalizione, alla ricerca di una sede dove definire priorità, trovare identità di vedute sui problemi, dirimere divergenze e controversie. E’ evidente che la richiesta in sé denuncia una carenza di una collegialità decisionale che non è imputabile al partito del Campanile. Il secondo aspetto è che R:C. può indicare delle soluzioni ma non pretendere che esse siano al tempo stesso le più indicate e le più autorevoli. Tutto il tema del riordino degli enti presenta aspetti che non trovano buon esito nella semplicistica indicazione di una riduzione delle ASL e delle Comunità montane ma richiedono interventi più meditati e lungimiranti. La continua sottrazione dei servizi alla periferia ad esempio sta facendo pagare un costo altissimo alla popolazione rurale ( che è il 63 per cento di quella complessiva) e rischia di produrre un ulteriore spopolamento del territorio montano. Questa pretesa che la centralizzazione dei servizi ( conseguenza di una mentalità centralistica della politica) sia anche sinonimo di efficienza è quanto meno arrogante . Si può essere efficienti stando alla periferia e portando i servizi sotto casa, senza costringere la gente a spostarsi nelle città per godere di una qualità di vita più decente. Chi grida all’abbandono dei comuni dell’interno deve anche sforzarsi di trovare ricette che siano all’altezza dei problemi che esso provoca. Quindi, sì alla discussione sul riordino, ma nessuna pretesa di dettare soluzioni aprioristiche e non condivise. Il terzo aspetto ,è che se si continua ad indulgere sul vezzo di denunciare trame e logiche affaristiche senza dire chi come e dove questi comportamenti mette in atto, si rende un cattivo servigio alla verità, si rende un oggettivo favore all’opposizione e si tradisce una rappresentanza elettorale che pretende non disimpegni ma fatti e azioni concreti in direzione del governo e del buon governo.

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