Per la costruzione della diga di Montecotugno di Senise furono all’epoca espropriati molti terreni agricoli produttivi ricadenti in aree golenali lungo il fiume Sinni, nei comuni di Senise, Francavilla e Chiaromonte, che nell’intento di recuperare ai fini agricoli alcuni di questi terreni, la Regione Basilicata, con delibera n. 2768 del 1982
, dispose un finanziamento a favore dell’Ente Irrigazione per un progetto di riscatto e valorizzazione di tali aree golenali, con conseguenti operazioni di frazionamento ed accatastamento, e che negli anni successivi, con una serie di nuovi provvedimenti, la Regione Basilicata affidava all’ESAB il compito dell’assegnazione dei suddetti terreni golenali in forma di “custodia” agli agricoltori che ne chiedevano l’utilizzo e che tale assegnazione sotto forma di “custodia” dava inizio ad un processo di “sdemanializzazione” che avrebbe consentito il trasferimento definitivo del titolo di proprietà agli attuali conduttori e che a distanza di vent’anni dalla consegna dei terreni, la questione risulta ancora sospesa con evidenti ripercussioni negative nei confronti degli stessi conduttori i quali si ritrovano preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti previsti dalla programmazione regionale e locale, in quanto non in possesso della titolarità riferita ai fondi ad essi assegnati si chiede di conoscere quali siano i provvedimenti che il governo regionale ha adottato per porre rimedio all’inaccettabile situazione in cui versano gli agricoltori che da vent’anni conducono i terreni loro assegnati in forma di “custodia”, senza avere la possibilità di accedere a finanziamenti al pari degli altri imprenditori agricoli lucani.
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