sciopero-corteo-18-agComprendiamo e condividiamo l’allarme lanciato dalle confederazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata  che hanno indetto uno sciopero generale di tutti i lavoratori dell’industria per denunciare la mancanza di un’adeguata politica industriale in grado di accompagnare le imprese lucane verso piani di modernizzazione”. “Lo ha dichiarato il capo gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Cosimo Latronico. “La piattaforma dei sindacati parte dalla constatazione della situazione di crisi in cui versa l’apparato produttivo che sta portando verso la desertificazione diverse aree industriali della regione. Del resto le cifre sono inconfutabili e parlano di una diminuzione del tasso di occupazione; della crescita della percentuale di disoccupati (ci precede solo la Calabria); di 15 mila lavoratori coinvolti in situazioni di crisi e che usufruiscono di ammortizzatori sociali. latroniuco_co_fLa politica regionale in questo anno e mezzo di legislatura ha la responsabilità di aver sottovalutato la portata della crisi del sistema produttivo e di non aver attivato prontamente le leve di cui c’è bisogno per consolidare e trasformare le imprese lucane. Dalla mancata definizione del piano energetico, all’assenza di una politica formativa realmente orientata verso l’accrescimento delle competenze, all’inesistenza di progetti di ricerca per sostenere processi di innovazione, al mancato riordino delle strutture operative che avrebbero dovuto accompagnare le azioni di trasformazione e di specializzazione dell’apparato produttivo, fino alla totale carenza di strumenti finanziari innovativi per sostenere il consolidamento delle imprese ed attrezzare nuovi progetti con contenuti avanzati. Gli stessi annunci del governo regionale di questi ultimi giorni su nuove politiche industriali ed energetiche, sono più un affannoso tentativo di coprire colpevoli ritardi di fronte alla devastante crisi, piuttosto che una lucida ed apprezzabile progettazione di atti programmatici. La Basilicata che lavora ed il mondo produttivo non hanno bisogno ogni tanto di effetti speciali per attutire i morsi di una realtà grave e difficile, ma del coraggio di decisioni vere e concrete, a partire dall’uso produttivo delle risorse disponibili che facciano passare il sistema economico regionale da uno stato di assistenza ad una condizione di vera ed autonoma produttività”.

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