Il 24 Maggio è la Giornata Europea dei Parchi. In quello del Pollino, come in tutti gli altri Parchi italiani, la giornata non è stata solo occasione di celebrazione e di festa, associate, quest’anno, all’iniziativa “Il Cammino della Ricerca”, organizzata da Telethon e Federparchi che vedrà il culmine sabato e domenica con le passeggiate organizzate, nel Pollino, in sette “luoghi simbolo” (vedi www.parcopollino.it).
Il Consiglio direttivo dell’Ente Parco del Pollino, infatti, convocato in simultanea con gli altri direttivi dei parchi italiani, su indicazione di Federparchi-Europarc Italia, si è riunito in tarda mattinata, nella sede di Castrovillari, a Palazzo Gallo trattando un unico punto all’ordine del giorno: l’esame della situazione generale del sistema dei parchi e dei rischi che gravano sull’organizzazione complessiva delle aree protette e su ogni singolo parco. Motivazioni illustrate ai consiglieri dal presidente dell’Ente, Domenico Pappaterra alla presenza del direttore del Parco, Annibale Formica.
Secondo Federparchi “gli ultimi provvedimenti finanziari approvati dal Parlamento, e in fase di applicazione da parte del Governo, così come altri adottati da alcune Regioni, stanno creando una situazione non a lungo sostenibile dal punto di vista delle risorse disponibili, della agibilità gestionale, dell’organizzazione degli Enti parco, della possibilità per gli amministratori di esercitare il mandato ricevuto.”
L’associazione, pur ritenendo necessaria, “alla luce delle difficoltà finanziarie generali, ma soprattutto per la crescita globale che il sistema ha conosciuto nell’ultimo ventennio e delle aspettative che si sono create nella società italiana – una riorganizzazione ed una ridefinizione del ruolo dei parchi, sottolinea che essa deve essere attuata con provvedimenti organici, di lungo respiro, non mortificanti per le capacità dei diversi soggetti coinvolti e, soprattutto, con l’obiettivo di rendere più efficaci gli interventi di conservazione e di sviluppo socio-economico compatibile, così come previsti dalla legge 394/91.”
Ritenendo incontestabile, se non addirittura eclatante, l’azione positiva svolta dalla rete dei Parchi in difesa della biodiversità, a tutela della flora e fauna autoctona, a protezione di ambienti e paesaggi unici, a favore di forme di nuova economia, soprattutto in zone marginali e deboli, la Federparchi ha, quindi, proposto ai Consigli Direttivi di unirsi in alcune irrinunciabili richieste, che il direttivo del Pollino ha fatte proprie adottando l’ordine del giorno:
– al Parlamento, perché riveda gli ultimi provvedimenti adottati, che limitano fortemente le capacità operative dei Parchi e l’autonomia legislativa regionale in materia;
– al Governo, perché metta in atto azioni di ampio respiro, che assumano i Parchi, e più in generale le aree protette, come elementi centrali per il rinnovamento delle politiche di gestione e sviluppo territoriale, basati sulla ricerca della migliore vivibilità in un’epoca di grandi e pericolosi cambiamenti ambientali;
– alle Regioni perché tengano conto della estrema ricchezza derivante dalle molteplici e diversissime esperienze di gestione dei siti naturalistici, non rinunciando a sostenere, nelle forme di governo dei parchi, l’importantissimo contributo delle forze e delle risorse locali;
– alle forze sociali, politiche, economiche, culturali e ambientaliste del Paese perché sostengano e facciano proprie queste rivendicazioni.
Conclude l’elenco delle richieste quella della creazione di un Tavolo di confronto permanente con la Conferenza Stato/Regioni, per la ricerca delle necessarie convergenze sulle misure da adottare nelle prossime scadenze amministrative, sia a livello centrale che nelle Regioni in cui sono in discussione ipotesi di riforma legislativa.
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