Con sempre maggiore frequenza in quest’ultimo periodo mi sono pervenute denuncie da alcuni cittadini per avere ricevuto notifiche di alcuni verbali in violazione al codice della strada (autovelox e ztl) o la richiesta di pagamento di pedaggio autostradale avvenute in località italiane dove i cittadini o le autovetture non hanno mai circolato.
Ormai fra chi percorre molti chilometri, gira una voce insistente: per evitare il controllo del Grande Fratello, molti automobilisti e motociclisti alterano volutamente la targa, rendendola illeggibile. Risultato: la multa non arriva a casa sua ma a quella di ignari cittadini.
Circolare con targa contraffatta comporta una multa di 1.754 euro, più il ritiro della targa non rispondente ai requisiti previsti e il fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi.
Manomettere (cioè modificare la targa, per esempio scambiare l’ordine di alcune cifre), alterare (cioè modificare la targa per farla apparire diversa, per esempio trasformare un 3 in 8, una T in F o cancellare qualche cifra), contraffare (cioè creare ex novo una targa che riporta dati inesistenti o comunque non corrispondenti a quelli del veicolo), falsificare (concetto più ampio che include tutti gli altri) comporta, oltre alla sanzione sopra indicata, una denuncia penale. Insomma, è un reato bell’e buono.
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