cinghialeIl Commissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, on. Domenico Pappaterra, ha affrontato l’annosa questione dei cinghiali, la cui eccessiva presenza minaccia oltremodo le colture del territorio protetto acuendo le già esasperate tensioni sociali esistenti. Il Commissario ha scritto ai Prefetti delle Province di Potenza e di Cosenza, ragguagliandoli sulle azioni intraprese per controllare la popolazione di cinghiali. In particolare, Pappaterra sta sensibilizzando al problema le Amministrazioni provinciali e le Aziende sanitarie al fine di firmare un protocollo d’intesa per gestire al meglio anche le operazioni di abbattimento. ”Il ruolo delle Province – afferma Pappaterra – è fondamentale essendo le stesse a gestire, per competenza, le attività venatorie. Potranno, quindi, essere utili nell’attività di formazione e qualificazione degli operatori di selezione e diventare partners nell’attività di controllo della popolazione di cinghiale, fermandone il ripopolamento”. Pappaterra ha spiegato, inoltre, che dopo l’approvazione, da parte dell’Istituto Nazionale di Fauna Selvatica, del Piano Sperimentale di abbattimento selettivo del Cinghiale, le due Regioni Calabria e Basilicata hanno individuato due Zone a Protezione Speciale ricoprenti interamente il territorio del Parco. Ciò ha comportato la redazione di un apposito studio d’incidenza, inviato alle due Regioni lo scorso maggio. Ottenuta la valutazione positiva, il Piano sarà inviato al Ministero dell’Ambiente per la definitiva approvazione. Comunqe, nel frattempo, l’Ente riconosce indennizzi ai coltivatori ed agli allevatori pari all’80% del danno riconosciuto. Ogni anno la spesa per danni provocati dalla fauna selvatica, al cui accertamento si provvede tramite gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, ammonta a circa 350 mila euro. Lo scorso anno sono state realizzate 23 recinzioni anti cinghiale, di cui 16 in Val Sarmento, una delle zone maggiormente colpite dal fenomeno.

Loading