“Dopo anni di completo disinteresse da parte dei governi regionali che non hanno mai considerato la gravità del fenomeno, oggi, quando i danni sono divenuti quasi irreparabili, si prende atto della situazione e ci si affida agli studi effettuati dall’Università di Basilicata per tentare di affrontare seriamente la questione”. E’ qmetaponto erosione 2buanto afferma il consigliere regionale Michele Napoli (Pdl), a parere del quale “il fenomeno dell’erosione delle coste ha influito negativamente sullo sviluppo del litorale ionico che, in questi anni, ha visto ridimensionate le sue spiagge. La stagione turistica si è avviata con difficoltà in seguito alle proteste degli operatori del settore che hanno spinto la Regione ad effettuare interventi urgenti per garantire il minimo indispensabile per la balneazione”..

“L’Ateneo lucano – aggiunge Napoli – aveva già lanciato l’allarme e studiato sistemi innovativi per frenare il fenomeno naturale ma, i ritardi della politica regionale e la superficialità con la quale si affrontano le questioni che riguardano la tutela ambientale ha portato alla situazione che oggi sta vivendo l’intera costa. La costa metapontina è la punta di diamante del turismo lucano visto che, a nostro avviso, è l’unica area in grado di confrontarsi con i grandi numeri e di avere anche rilevanza internazionale. La politica ha chiare responsabilità a causa di una trascuratezza che ha determinato l’assenza di interventi e poi, come di abitudine, si tenta di correre ai ripari influenzando l’opinione pubblica sbandierando un’efficienza che non c’è”.

“La Regione Basilicata oggi coinvolge l’Ateneo lucano in maniera diretta – conclude Napoli – tentando di avviare un programma sinergico e pubblicizzando la valorizzazione dell’‘isola che non c’è’. Infatti arriva in ritardo qualsiasi iniziativa che si vuol far passare come valorizzazione di un territorio. Il territorio costiero del Metapontino ha subito, nel corso di questi anni, danni irreparabili che ne hanno completamente cambiato la morfologia del territorio. Questi tentativi altro non sono che una presa di coscienza di fronte a chiare responsabilità della nostra classe di governo che per troppo tempo ha nicchiato nei confronti di un serio problema che ha già condizionato la fruibilità del litorale”.

Loading