Chi sciopera è contro lo Statuto dei lavoratori. Il segretario della Fim lucana Zenga difende gli accordi di Pomigliano e Mirafiori e attacca la Fiom: “Sciopera contro lo Statuto”

“La Fiom è in evidente stato confusionale e oggi raccoglie ciò che ha seminato in questi ultimi anni: cioè niente”. Lo ha detto stamane il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, che rivendica i risultati conseguiti a Pomigliano e Mirafiori e condanna “la sconsiderata campagna di falsità orchestrata dai soliti professionisti della confusione e dell’antagonismo fine a se stesso”. Per Zenga “gli accordi che abbiamo siglato con senso di responsabilità e lungimiranza a Pomigliano e Mirafiori mettono in sicurezza il progetto Fabbrica Italia, tenendo insieme diritti e produttività, ora tocca alla Fiat tenere fede agli accordi e realizzare nel più breve tempo possibile gli investimenti programmati”.

Secondo il segretario lucano della Fim “la scelta della Fiom di scioperare di fatto contro lo Statuto dei lavoratori è la dimostrazione della confusione che regna tra quanti hanno scelto di giocare una partita che non ha nulla a che vedere con il sindacato ma che è tutta politica nel chiaro intento di coagulare un’area di dissenso sociale in vista delle prossime scadenze elettorali. Lo dimostra il fatto che nel documento del comitato centrale c’è un esplicito invito alle forze politiche e ai movimenti a sostenere lo sciopero generale del 28 gennaio. La Fim ha fatto una scelta diversa, che è quella di contrattare e firmare accordi impegnativi che vanno nell’esclusivo interesse dei lavoratori e di farlo dentro le regole che ci sono, a partire dallo Statuto dei lavoratori. Se qualcuno intende demolire lo Statuto perché non è più funzionale alla strategia delle mani libere – avverte Zenga – ce lo faccia sapere e avrà le risposte che merita”.

“Se la Fiom è fuori dalla rappresentanza – conclude il segretario lucano della Fim – è colpa di un gruppo dirigente miope che ha perso il senso della realtà e che è disposta a sacrificare 20 miliardi di investimenti pur di restare coerente al suo armamentario ideologico novecentesco. Noi a questo gioco al massacro che se ne infischia dei lavoratori non ci staremo”.

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