Nei pressi della sala, dove doveva svolgersi l’incontro promosso dal Partito Democratico, con la presenza dell’ex Ministro del Lavoro Tiziano Treu, veniva distribuito un volantino che in conclusione riportava il detto di un comico: “Nel mio cassetto sono rimaste solo le mutande, i sogni non ci sono più”, a firma di una anonima giovane laureata firmatasi Alessia.
Un forte monito che ha trovato immediata eco nell’intervento introduttivo di Treu con l’evidenza della disoccupazione giovanile che nel Paese ha una forbice che va dal 30 al 50% e che trova la Basilicata sicuramente più verso la punta massima del 50%. Ovviamente, è questo un grave e pericoloso problema specie se si considera l’altro fenomeno rappresentato dalla migrazione dei “cervelli”, a cui fa riscontro un discreto rientro di anziani, ma che vengono ad allargare la richiesta dei Servizi cui bisognerà dover far fronte. Servizi che costeranno sempre di più alla collettività, specie se si dovesse realizzare un certo tipo di Federalismo Fiscale ma non Solidale, così come vorrebbe il Partito della Lega Nord, molto determinato affinché avanzi una sorta di secessione che farebbe arretrare ulteriormente la qualità della vita nei territori meridionali.
Si impone e con urgenza, come è stato affermato da tutti gli intervenuti nel dibattito, un forte Patto; una Alleanza che sappia farsi carico, come ha dichiarato il Presidente Vito De Filippo, di una “Basilicata che voglia esserci, o non sarà più”; uno slogan ben argomentato e che, in estrema sintesi, si sostanzia nell’essere una regione,la nostra, con un territorio vasto quanto l’Abruzzo, più grande della Liguria, più della metà del Veneto, ma con una popolazione demograficamente esigua e distribuita in piccole comunità, a cui bisognerà saper dare risposte alla pari del resto di Italia.
A questo argomentare serio e convincente ha fatto il paio l’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino, molto prodigo di consigli e di sollecitazioni, rivolti all’unità interna non solo del PD, ma in particolare del Sindacato, così tanto provato dai maldestri tentativi di quanti hanno lavorato a disunirli, a partire dal Governo Nazionale e che hanno trovato in Marchionne un valido paladino; sollecitazioni che possono riassumersi in un surplus di impegno a ricercare tutte le occasioni utili per non divaricarsi, particolarmente importanti se si vuole mantenere un livello di dignità dei lavoratori, senza il ricatto del posto di lavoro, ma informato al rispetto delle Regole ed alla salvaguardia dei Diritti, conquistati con lunghe e dure lotte.
Non è tempo, quindi, di strumentali e dannosi distinguo, ma saper e voler rimboccarsi tutti insieme le maniche per un più corale sforzo inteso a realizzare una intesa che renda questa nostra Periferia sempre più forte, invocando allo stesso tempo un Centro più Autorevole e meno distratto rispetto ai problemi veri della gente, e con un più determinato impegno a ricercare soluzioni che, come un tempo si diceva, sappiano indirizzarsi a dare concretezza alle tre T: Territorio, Tecnologia, Talenti. La Basilicata contiene in se questi ingredienti e, per questo, si deve sentire il dovere di non trascurarli, ma di crederci per concretizzarli.
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