“La riprogrammazione dei Fondi Comunitari insieme ad un pacchetto di azioni da mettere in campo per accelerare le procedure di spesa del POR Basilicata 2007-2013, in modo da evitare il “disimpegno”, sono priorità che, specie per gli effetti della manovra economica del Governo e dei tagli nei trasferimenti statali, diventano proposte di lavoro per Giunta e forze sociali in una strategia di nuova qualità della concertazione”.
A sostenerlo è il segretario generale regionale della Uil Carmine Vaccaro per il quale” una riprogrammazione dei fondi strutturali nelle regioni del Sud in ritardo di sviluppo non è un “tabù”, raccoglendo la disponibilità manifestata dal commissario Ue per gli aiuti regionali europei, l’austriaco Johannes Hahn, a prendere in considerazione ogni proposta di aggiustamento rimettendo alle autorità regionali ogni decisione, come non può certamente esserlo una verifica dello stato di attuazione dei principali programmi di spesa in Basilicata (Fesr, Fse, Feoga-Psr).Nel merito, occorre dare un segnale di discontinuità rispetto al passato ciclo di programmazione 2000-2006, evitando, soprattutto, la frammentazione e la polverizzazione dei progetti.A questo proposito si pone l’esigenza, oltrechè l’urgenza, di aprire una seria riflessione sull’utilizzo delle risorse Comunitarie previste dal Quadro Strategico Nazionale. Dobbiamo porre, quindi, con forza l’attenzione al tema della selettività degli interventi. Bisogna insistere su questo concetto, apportando profondi cambiamenti sugli interventi sia Nazionali che Regionali, cercando di individuare insieme i problemi e le soluzioni. Assume quindi grande importanza, in questa fase di riprogrammazione – dice il segretario della Uil – la questione della “governance”, cioè la necessità di un forte coordinamento e di un’azione armonica tra i vari livelli istituzionali, per evitare duplicazioni, sprechi ed inefficienze. Il nocciolo della questione è che i problemi radicati e profondi del paese, e le conseguenti soluzioni, hanno una dimensione sovra regionale. Quindi la dimensione Regionale degli interventi programmati rappresenta il primo vero problema da affrontare. Dobbiamo dare fondamenta solide al partenariato economico e sociale, così come indica con nettezza l’Europa”.
Secondo Vaccaro, inoltre, “è indispensabile e quanto mai urgente, mettere in moto tutti i processi per assicurare l’accelerazione della spesa pubblica concentrando le risorse su interventi selezionati e capaci di attrarre investimenti e dare ricadute occupazionali, e con un forte coordinamento con le politiche ordinarie. In questo contesto è prioritario un forte impegno nazionale a favore dello sviluppo del Mezzogiorno, in quanto una migliore programmazione degli interventi e delle risorse contribuirebbe in modo significativo a ridurre il divario fra il Sud ed il resto del Paese. In tale contesto – conclude Vaccaro – non è più rinviabile il “Piano per il Mezzogiorno” annunciato dal Governo esattamente un anno fa e che ad oggi non ha ancora visto la luce. Da questo punto di vista occorre, oltre alla riprogrammazione dei Fondi Comunitari, che si sbocchino al più presto le risorse del FAS che, anziché essere utilizzate per il ripiani dei disavanzi della sanità, potrebbero essere destinati ad un più ampio credito di imposta occupazione nel Mezzogiorno”.
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