UIL: VACCARO, CON CREDITO IMPOSTA LA SFIDA PER L’OCCUPAZIONE AL SUD NON E’ VINTA

Il credito di imposta occupazione nel Mezzogiorno, introdotto dal Governo con il disegno di legge sullo sviluppo, rappresenta un primo passo concreto per una “fiscalità di vantaggio” nel Sud e va sicuramente nella direzione da tempo auspicata dalle parti sociali ma la vera sfida per ridurre le disuguaglianze territoriali e che riguarda più complessivamente l’occupazione, soprattutto giovanile e femminile, non si può certo considerare vinta.In tale direzione auspichiamo che si utilizzino una buona parte delle enormi risorse dei Fondi Comunitari da spendere nell’arco di un quinquennio, correggendo il dato negativo del Mezzogiorno e quello comunque insoddisfacente della Basilicata. Sarebbe necessario, inoltre, destinare al credito di imposta per nuova occupazione almeno 5 miliardi di euro, per i prossimi 5 anni, per creare nel Mezzogiorno oltre 400 mila nuovi posti di lavoro, di cui circa 10-12 mila in Basilicata.Sul versante, poi, dei precari della scuola avremmo voluto di piu’, ma significativo e’ il risultato che ben 65 mila precari saranno stabilizzati, anche se in Basilicata il numero non risponde alle nostre aspettative e richieste.Credito di imposta e primo superamento della precarietà del personale della scuola sono comunque due risultati che fanno capire come e’ importante il ruolo che il Sindacato nazionale, sostenuto dai livelli regionali e territoriali, ha saputo imprimere in un difficile confronto con il Governo e i Ministeri interessati. La mobilitazione e la pressione dei lavoratori certamente ha pagato ma straordinario e’ stato il lavoro pressante delle Confederazioni sul piano del confronto di merito. Spetta a noi il compito di tradurre, sul piano regionale, i risultati e, quindi, di riaprire, al piu’ presto, un confronto ampio e articolato con la Giunta Regionale sui punti che abbiamo già unitariamente a Cisl e Cgil indicato a partire dalle risorse petrolifere.Intanto per tornare alle politiche di sviluppo del Governo mancano almeno due cose per noi molto importanti: la riforma fiscale e la riduzione di almeno 10 miliardi di euro dei costi della politica. Su quest’ultimo punto dobbiamo registrare l’incremento dei sottosegretari ed un annuncio del Premier a nominarne ancora una decina, mentre Regioni, Comuni ed enti locali si lamentano spesso della mancanza di fondi.Infine, il provvedimento sull’apprendistato apre nuove prospettive. Lo abbiamo concordato insieme al ministero del Lavoro e riteniamo che sia una soluzione positiva, perché garantisce un contratto a tempo indeterminato. Chiediamo però al Governo di ridurre alcune forme o strumenti di assunzione fortemente precarie, come le partite Iva utilizzate in maniera scandalosa al posto dei contratti di lavoro dipendente o gli stage gratuiti o retribuiti con cifre ridicole (a volte 100 euro al mese), di cui si sta facendo un largo abuso.

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